mercoledì 7 dicembre 2011

L'Esercito siriano abbatte 35 terroristi sul confine turco, gli Usa si arrendono e rimandano il loro ambasciatore a Damasco!


L'Agenzia ufficiale SANA riporta che le forze armate di Damasco hanno colto una nuova grande vittoria contro provocatori terroristi che tentavano di penetrare dalla Turchia attraverso il confine, ferendone e catturandone almeno una trentina, forse trentacinque, nella region di Ayn Bayda, nella provincia Nordoccidentale di Idlib.

I complici dei terroristi abbattuti, molte altre dozzine, sono fuggiti di nuovo in territorio turco, dove probabilmente hanno le loro basi di rifornimento. Non vi é dubbio che, tra questo e l'accettazione della Lega Araba di inviare osservatori nel paese per verificare l'assenza di repressione e proteste il presidente Damasceno Bashir Assad abbia fatto due grandi balzi in avanti nella soluzione condivisa e negoziata della crisi esplosa con gli attacchi e le stragi contro i civili e le forze di sicurezza scatenate da agenti provocatori stranieri e pochi elementi estremisti interni circa nella primavera scorsa.

Mentre in altri paesi sono bastate poche giornate di rabbia a far capitolare dittatori pluridecennali in Siria la dedizione di Assad jr. ai valori dell'Indipendenza, dell'autonomia e della Resistenza si é mostrata sufficiente a mantenergli fedele la maggior parte della popolazone, non solamente i membri della sua setta (gli Alawiti) ma anche i Cristiani di varie confessioni, gli Sciiti e molti elementi sunniti secolari e laici, distanti dalle posizioni wahabite di qualche imam di Hama finanziato dai sauditi per conto di Usa e Israele.

In una notizia collegata, forse vedendo il fallimento della "strategia dell'isolamento" il Dipartimento di Stato Usa ha deciso di gettare la spugna e far tornare l'ambasciatore Robert Ford a Damasco, capitale che aveva abbandonato a ottobre 2011 dopo che una folla inferocita si era esercitata nel tiro di pomodori e uova contro di lui, che aveva violato gli accordi diplomatici recandosi senza preavviso proprio nella città di Hama, tradizionale roccaforte degli oltranzisti sunniti, all'insaputa del Governo siriano, probabilmente per incontrare qualche rappresentante estremista.
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