Boroujerdi ha aggiunto che la mossa mostra le capacità e la perizia degli esperti iraniani grazie alle quali, come rivelato, i segreti tecnologici del velivolo senza pilota 'made in Usa' stanno già trovando applicazione nella ricerca scientifica civile e militare di Teheran, così concludendo: "Col tempo, potremo valerci anche noi di velivoli senza pilota direttamente discendenti dall'RQ-170, ma ulteriormente raffinati e migliorati".
Per dimostrare anche agli Americani quanto in profondità siano arrivati i tecnici iraniani nel decifrare e interpretare i dati reperiti nel 'cervello elettronico' dell'apparecchio catturato le autorità della Repubblica Islamica hanno reso pubblico parte del 'roster' di servizio del drone, rivelando per esempio come verso la fine del 2010 esso sia stato per due volte rimandato negli Usa dall'Afghanistan per la correzione di problemi inerenti gli strumenti di navigazione.
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