sabato 28 aprile 2012

"Fuori Khasawneh, dentro Tarawneh!", ad Amman continua il triste e stanco 'valzer' dei Primi Ministri

Frustrazione e rabbia, questi i sentimenti prevalenti della cittadinanza giordana quando ha cominciato a diffondersi la notizia che il reuccio Abdallah II, a meno di sei mesi dalla sua nomina, aveva giubilato l'ennesimo Premier di questi ultimi due anni, licenziando l'ex-giurista internazionale Awn Khasawneh (foto sotto) e nominando al suo posto Fayez Tarawneh. Puntualmente, dopo le rituali preghiere del venerdì, migliaia di persone sono scese in strada a protestare contro il sovrano e il nuovo premier.
"Tarawneh, se il popolo non ti ha eletto non sarai in grado di cambiare nulla" si leggeva sul cartello di un manifestante e, in effetti, più la crisi politico-economica giordana si trascina innanzi e più risulta evidente che sono necessarie profonde e coraggiose riforme istituzionali e che, rimanendo così le cose, il Sovrano potrà anche cambiare un Premier al mese ma sarà impossibile, con questo metodo, trovarne uno in grado 'magicamente' di trasformare la situazione.
Tarawneh, 63enne, é un veterano della politica ascemita, essendo già stato Primo Ministro sotto il 'piccolo re' Hussein, certamente é esperto su come muoversi a Corte e su come gestire gli intrighi di palazzo, ma difficilmente saprà come attaccare un tasso di corruzione e inefficienza nella Cosa Pubblica che frena ogni prospettiva di sviluppo e crescita dell'economia giordana o come placare un'opinione pubblica che invoca a gran voce l'elezione del Premier diretta o indiretta e la fine delle "nomine" regie.
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