Gli scontri, secondo un ufficiale della sicurezza libanese che ha preferito rimanere anonimo, sarebbero durati per tutta la giornata di sabato, andando a spegnersi solo con la discesa dell'oscurità. Gli scontri seguono precedenti che si sono ripetuti tanto il 12 e il 21 maggio scorsi ma anche in precedenza nel mese di febbraio e che segnalano come la frattura tra la comunità sunnita sempre più succube di richiami alla violenza e all'instabilità lanciati da personaggi legati all'estremismo wahabita e all'attività terroristica in Siria finanziata da Arabia Saudita, Qatar, Turchia e sostenuta dall'imperialismo occidentale e il resto della società libanese sia sempre più netta e ampia.
Vedendo l'impossibilità di causare gravi disordini e rivolte in Siria gli agitatori dell'attività terroristica wahabita e qaedista stanno cercando di trascinare il Libano (o quantomeno la sua fascia settentrionale) nel caos per poterlo usare come 'base' per le operazioni oltreconfine contro il Governo di Damasco.
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