Ridotti all'impotenza i lacché dell'imperialismo a stelle e strisce vennero trattenuti come ostaggi, permanenza durante la quale non mancarono i gesti di umanità della neonata Repubblica Islamica verso i prigionieri: come l'offerta di liberare per primi quelli di etnia nera in quanto essi stessi oppressi e discriminati nella loro stessa patria. L'analisi dei documenti sequestrati nella sede diplomatica dimostrò in seguito come l'intervento degli studenti e degli attivisti arrivò appena in tempo vista la profondità e la gravità degli atti contro-rivoluzionari che in essa si andavano preparando.
Il tentativo cervellotico e velleitario del Presidente Carter (malconsigliato dagli analisti militari) di liberare gli ostaggi con un colpo di mano finito in barzelletta é ancora ricordato come una tra le più gustose debacle dell'arroganza Usa.
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