sabato 12 gennaio 2013

Roknabadi dichiara: abbiamo le prove che nostri diplomatici siano da oltre trent'anni prigionieri di Tel Aviv!

Trent'anni di prigionia in mano al regime ebraico di occupazione: questo il fato di Ahmad Motevaselian, Seyyed Mohsen Mousavi, Taqi Rastegar Moqaddam e Kazem Akhavan, inviati diplomatici di Teheran in Libano, risucchiati dal gorgo della Guerra Civile Libanese il 4 luglio 1982 quando furono sequestrati da una milizia fascista maronita, sotto il comando del noto criminale di guerra Samir Geagea e prontamente "ceduti" alle forze armate sioniste, che in quel periodo occupavano il Paese dei Cedri.
Questa la ricostruzione fatta dall'attuale ambasciatore della Repubblica Islamica a Beirut, Ghazanfar Roknabadi, nel corso di un appello pubblico col quale ha invitato le organizzazioni internazionali, in specie la Croce Rossa, di rinnovare gli sforzi per accertare la loro esistenza in vita e organizzare la loro liberazione o in altro caso almeno la restituzione delle spoglie. Yorg Montani, Capo del Comitato della Croce Rossa in Libano, ha assicurato la propria collaborazione.
Nel corso degli anni il criminale Geagea ha dato versioni differenti e contrastanti dell'avvenimento, dapprima sostenendo di avere consegnato gli iraniani ai suoi 'padrini' e protettori sionisti, in seguito rinnegando quanto detto e sostenendo invece di averne visto i corpi, vittime di un'esecuzione sommaria di cui non ha indicato gli autori. Dopo la sua vittoria contro il tentativo di invasione sionista dell'estate 2006 il movimento di Resistenza sciita Hezbollah aveva provato a includere la liberazione dei quattro diplomatici iraniani nelle condizioni per il ritiro delle truppe di Tel Aviv, ma senza successo.
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4 commenti:

  1. Purtroppo sono morti, ormai da qualche anno. Il governo SionNazista li avrebbe voluti usare come 'merce di scambio' con l'Iran, ma alla fine non se n'è più fatto niente. La guerra con l'Iraq era poi appena iniziata per iniziativa di Saddam Hussein, e l'Iran ancora alle prese con la rivoluzione, che creò un sacco di problemi anche e sopratutto per quanto riguarda l'apparato militare di Teheran, che con la guerra che procedeva aveva il suo bel da fare per organizzarsi e contrattacare il vicino attaccante. Le alte sfere a Teheran poi, sapevano benissimo quale sorte era toccata ai 4 diplomatici, ma loro [a ragione] non volevano scendere a compromessi con quello che era considerato 'il Diavolo sionista' Dio Benedica le anime di questi martiri...

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  2. A proposito, avete letto il discorso all'ONU, di oggi [12 gennaio 2013] del presidente Iraniano Mahmud Ahmadinejād?
    Veramente ottimo.

    http://www.veja.it/2013/01/12/discorso-di-ahmadinejad-alle-nazioni-unite/

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  3. È stata tutta colpa di quel fascista collaborazionista di Geagea insieme alla corrottissima famiglia gemayel. Hanno gettato fango su tutti i cristiani maroniti del libano.
    Anche adesso Geagea, con i suoi amici wahabbiti capitanati da Hariri non vuole fare altro che gettare il libano in un' altra guerra civile, minando la sua unità religiosa, su gentile richiesta dei sionisti e dei sauditi.
    -SN 16-

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  4. Il vero problema -SN 16-, secondo me, è che non è solo questione di Libano, Sira, ecc. Il problema vero è che il mondo intero sta correndo a tutto gas verso una guerra modiale, e lo dico perchè una guerra modiale purtroppo è la 'valvola di sfogo' a tutti i problemi, le ingustizie, che in questi decenni si sono accumulati uno sopra l'altro. Ho letto di recente che tutte la nazioni del mondo insieme, hanno speso nel 2012 qualcosa come 2.000 miliardi di dollari in armamenti, e il trend è in crescita vertiginosa quest'anno. So che può sembrare cinico a dirlo, ma penso che una guerra modiale sia forse necessaria per 'resettare' tutto quanto, e cominciare a costruire una società giusta. Non credo che usciremo da questa spirale di ingustizia, disuguaglianza, consumismo, ecc. O sarà la terra a ribellarsi con cataclismi vari, per tutto l'inquiamento di aria, acqua, suolo, ecc.., oppure ci friggeremo da soli con una guerra devastante. Penso purtroppo che questa situazione globale porterà soltanto a questo scenario, nel breve periodo.

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