venerdì 25 luglio 2014

"A Gaza le leadership militari potrebbero essere sul punto di scavalcare i dirigenti politici: specialmente in Hamas!"

Un rovesciamento del tradizionale assunto Clausewitziano che vede la dirigenza politica decidere per la guerra e lasciare l'iniziativa ai comandi militari solo per quanto concerne le questioni 'tecniche' della sua condotta, o piuttosto la nascita di una nuova leadership politica palestinese espressa direttamente dai ranghi dei comandanti militari e destinata a sostituire quella precedente, nel caso di Hamas screditata dall'abortita svolta del 2011-2012?

E' lo scenario che potrebbe presto proporsi a Gaza, dove, a leggere quanto pubblicato ieri dal quotidiano libanese Al-Akhbar, perlomeno in 'Casa Hamas' ormai sarebbe la leadership militare a guidare il gioco informando via via i dirigenti politici di modalità e tempistiche con cui coordinare dichiarazioni, richieste, condizioni.

Giorni addietro, con il regime sionista disperato per una tregua, é stata la dirigenza militare a stabilire le condizioni per il cessate il fuoco, che i dirigenti politici si sono limitati a ripetere facendo quindi saltare l'ipotesi di uno stop delle ostilità a termini graditi a Tel Aviv.

In seguito al grande successo della liberazione di centinaia di prigionieri in cambio dell'ebreo francese Schalit, la popolarità del leader delle Brigate Qassam Ahmed Jabari divenne 'scomoda' e ciò spiega l'aiuto dei servizi del Qatar offerto al regime sionista per martirizzarlo.

Adesso però la situazione é punto e a capo, con i capi delle Brigate Qassam idolatrati e applauditi dalla popolazione di Gaza mentre i dirigenti 'civili' sono screditati e sopportati appena.

2 commenti:

  1. Sono contento di ciò. Magari facessero la stesa con fatah.
    Vv la vittoria.

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  2. Spero che questa eventualità si concretizzi velocemente, anche per quanto riguarda Fatah.

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