martedì 13 dicembre 2016

Palmyra: un costoso tentativo di "coprire" mediaticamente l'eco della grande vittoria di Aleppo!



Per tre giorni, istigati da comunicati della galassia di siti e account Facebook e Twitter allineati con l'ISIS e la Fratellanza Musulmana (che non vengono MAI oscurati o censurati -NdA-) propagandisti di vario tipo hanno annunciato l'avvenuta "Caduta di Palmyra", finché, nel tardo pomeriggio di domenica 11 dicembre, le bande del cosiddetto 'Califfato' rimettevano effettivamente piede nella piccola ma storicamente importante cittadina della Siria centrale.

Per riuscire nello scopo i leader dell'ISIS approfittavano della stasi delle operazioni a Raqqa e mobilitavano oltre 4000 combattenti con 50 veicoli blindati e corazzati e oltre 150 "tecniche", pagando un prezzo elevato di oltre 600 morti, mentre in tutto l'Esercito Siriano e le formazioni ausiliarie e alleati subivano nell'operazione circa un centinaio di perdite.

Eppure la conquista di Palmyra nel dicembre 2016 sembra una pallida imitazione della cavalcata trionfale che nel maggio 2015 portò l'ISIS a Tiyas e molto oltre, creando una situazione operativa che solo l'intervento russo e settimane di accurate operazioni poterono ribaltare: questa volta l'offensiva si è arenata subito dopo la presa del centro, arrivando a lambire la base aerea T-4 ma venendo fermata con altre gravi perdite, a Palmyra sono entrati pochi armati e una colonna di rinforzo ad essi è stata prontamente schiantata dal totale dominio aereo Siro-Russo, il corridioio logistico che li tiene collegati alle loro fonti di approvvigionamento è lungo, sinuoso e perfettamente identificabile e vulnerabile dall'alto.

Ma dunque, perché tanto sforzo, tanti sacrifici, per un risultato molto effimero, che potrebbe venire rovesciato a breve (già ora si parla di una puntata controffensiva siriana che avrebbe raggiunto Western Badia, ad Ovest di Tadmur/Palmyra)?

La risposta è presto trovata con la necessità per la centrale operativa che coordina e manipola i vari gruppi armati terroristici attivi in Siria (ISIS compreso) di tentare di "oscurare" almeno per un paio di giorni le notizie sulla completata liberazione di Aleppo, sulla festa dei suoi cittadini che sono scesi in massa nelle strade agitando bandiere nazionali siriane e ritratti di Hafez e Bashar Assad.

Dopo cinque anni passati a chiamare 'ribelli moderati' orde di sgozzatori e torturatori, 'regime' il legittimo Governo della Siria e 'dittatore' il suo Presidente eletto, i media occidentali erano in forte imbarazzo per il successo decisivo delle forze siriane nel riconquistare la seconda città del paese e sua capitale economica.

Siccome ormai le formazioni presenti nella Provincia di Idlib non hanno evidentemente la forza di provare un nuovo attacco contro Aleppo per tentare di riprenderne almeno una parte, i burattinai dei takfiri hanno scelto Palmyra, con la sua rilevanza mediatica, come "obiettivo di ripiego", accanendocisi anche a costo di far subire perdite probabilmente non rimpiazzabili a breve a un'organizzazione (l'ISIS) che è sul punto di venire espulsa definitivamente dall'Iraq.

Questo conferma quanto abbiamo sempre affermato: che esiste una ed una sola "mente" per tutti i gruppi terroristici che agiscono nel Levante negli ultimi cinque anni, sia che essi si proclamino ikhwaniti, wahabiti o 'moderati', che vengano foraggiati dall'Arabia Saudita o dal Qatar o dalla Turchia...una "mente" che ha i suoi gangli principali distribuiti tra il quartier generale della NATO, Parigi, Londra e Washington.

7 commenti:

  1. E' senza dubbio uno strumento mediatico per oscurare la vittoria ad Aleppo. Molti in occidente, in buona fede, vi vedono la de
    debolezza della Siria, seppur supportata dai russi e la invincibilità dell'ISIS. Questo colpo si può solo, in parte parare, con un'immediata riconquista e con la liberazione di Raqqa. Anche perché in occidente l'ex Al-Nusra non è sentita come una minaccia come l'ISIS che si ritiene, magari a torto, essere invincibile e quindi con il terrorismo si deve venire a patti. Speriamo che gli alti comandi siriani, russo ed iraniani con Hetzbollah prendano coscienza di questo e riconquistino la cittadina al massimo entro la fine del 2016.

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    1. Orazio alla fine russi,iraniani,hezbollah,ecc,sono forti! non è facile tener testa a questi merdosi della nato,hanno carta straccia e massmedia in quantità. Ci vuole pazienza! la guerra sarà ancora lunga,ma da vincere assolutamente

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  2. Che domenica di merda, oltre a fare una figura di merda su facebook, ho dovuto ingoiare la perdita di Palmira. Comunque questa avanzata dell'isis e la perdita di palmira in questo modo mi suona strano, e solo Dio sa cosa c'e' dietro. Comunque da ignorante mi chiedo come mai, con la tecnologia russa e la supremazia aerea, in pieno deserto, quindi un solo raid aereo farebbe centinaia di morti, e non si farebbero nessun problema ad usare le termobariche, o bombe al fosforo visto che stiamo in pieno deserto e nessun importante centro urbano. Altro che 600, qui i morti sarebbero migliaia, bombardamento americano dull'esercito siriano docet. Tutto sembra surreale, e ci poniamo 1000 domande, di sicuro qualcosa e'successo nella coalizione siriana. Vedremo come evvera' la situazione nei prossimi mesi.

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    1. Furono 62 i morti siriani,più feriti in quel attacco criminale a tradimento (false scuse) con i danesi che hanno abbandonato il territorio.

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    2. Infatti, mi chiedo come mai solo 600 ratti morti? Come mai questa disfatta visto il vantaggio sul terreno?

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  3. Nicola,non hanno centinaia di aerei in zona i russi,solo una 40na....Anch'io effettivamente ho l'idea che attacchi dall'aria su un terreno chiaro,con la situazione che dovrebbe essere monitorata in dettaglio(ma sicuramente non ovunque)grazie ai(quanti?)droni,dovrebbero annichilire l'attaccante,evidentemente non funziona cosi',gli fai pagare un grosso tributo,ma se tutto si svolge nell'arco di poche ore non riesci a fermarli tutti;Per quanto riguarda la disfatta ci sono stati errori sia a livello locale che di stato maggiore,ma le forze erano forzatamente(vedi fasi finali battaglia di Aleppo)molto scarse in zona(anche qualitativamente)...Poi io personalmente ho l'idea che se avessero voluto rinforzare magari con qualche reparto scelto portato tempestivamente via elicottero le posizioni via via coinvolte nell'attacco non si sarebbero poi trovati cosi'soverchiati numericamente con i takfiri infiltrati massicciamente dentro il perimetro,e costretti a lasciare le posizioni per evitare grosse perdite(cosa imperativa!),ma evidentemente non hanno voluto farsi distogliere dalle operazioni in corso,e pensavano che il supporto aereo sarebbe stato sufficente...ebbe'mica sempre i calcoli che si fanno in guerra riescono!

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  4. Questa perdita di Palmira mi ha ricordato la seconda battaglia di Karhkov e le fallite operazioni "Marte" e "Piccolo Marte" avvenute durante la Grande guerra patriottica del 1941-45. Li i sovietici, i russi un definitiva, andarono incontro a delle brucianti sconfitte dopo che avevano vinto a Stalingrado e Kursk. Ciò è dovuto all'anima russa capace di grandi vittorie, ma sempre pronta all'indolenza quanto ritiene che la partita sia chiusa. Ecco che poi va incontro a tragiche sconfitte. Mi augurò che a Mosca sappiano trarre lezione da quanto è accaduti a Palmira e riprendano a macinare vittorie. Fossi io a decidere procederei alla rimozione dei responsabili dell'intelligence sul campo in Siria.

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