L'Egitto tranciando rapidissimamente i ponti che lo legavano all'Arabia Saudita (ponti costruiti dall'imbelle satrapo Mubarak negli anni '80 quando il Cairo forniva armi ex-sovietiche ai terroristi che da tutto il mondo musulmano infiltrato di madrasse wahabite pagate dai petrodollari sciamavano verso l'Afghanistan) si é esposto alla rappresaglia petrolifera dei principi imbecilli di Riyadh.
Il Ministro egiziano del Petrolio, Hamdi Abdelaziz, si trova attualmente in Irak per una serie di procedure che porteranno alla negoziazione definitiva della fornitura di petrolio cui Bagdad ha dato la propria disponibilità lo scorso dicembre, secondo quanto riportato da "Badr News".
Abdelaziz si é detto fiducioso che entro la fine di marzo l'accordo sarà completato in tutte le proprie parti; il che farà entrare il Paese delle Piramidi in una nuova era delle proprie relazioni politiche, diplomatiche, economiche ed energetiche.
Purtroppo in Italia siamo ancora pieni di tuttologi provenienti dalle migliori universita' mondiali che cianciano per il globalismo, l'europa unita', l'esercito europeo, le frontiere uniche. Traditori senza patria al soldo delle multinazionali americane che dovrebbero essere uno ad uno individuati e processati. Senza un processo, senza capi di accusa ben precisi, saranno sempre in grado di continuare a gettare veleno e morte.
RispondiElimina"le migliori università mondiali..." si, x il lavaggio del cervello!
EliminaTi dò ragione su tutta la linea.
Tommaso baldi
Ma non avevano già stretto un accordo con il Kuwait?
RispondiEliminaA proposito di Italia ... meglio non parlare di come il caso Regeni ha rovinato i proficui rapporti Italo-Egiziani, e tutta la stampa di regime a soffiare sul fuoco!Tanto alla fine pagano sempre i contribuenti...
RispondiEliminaPerò che faceva veramente in Egitto,e per conto di chi, nessuno lo ha mai detto.
Fabio
Blondet ne ha parlato, leggi uno dei suoi ultimi articoli.
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