Tra 'tweet', vuote minacce, imbarazzi e figuracce, assistiamo (non senza soddisfazione) al 'Tramonto di Atlantide'!

Lo sguardo fisso e severo di Oswald Spengler ci sembrava l'immagine più adeguata per significare all'affezionato (e sempre più vasto!) insieme dei nostri lettori la modalità che utilizziamo recentemente per osservare e analizzare gli eventi internazionali, che ci confermano sempre di più nella nostra profonda, radicata convinzione che l'ordine mondiale basato sulla predominanza delle potenze usuraie e talassocratiche (anglo-american-sioniste) sia ormai agli sgoccioli e la Civiltà Umana stia per assistere alla nascita di un nuovo ordine dove l'asse del potere mondiale sarà saldamente collocato in Asia.



Appena quindici anni fa gli Usa, coi loro lacché d'Inghilterra, gonfi dell'arroganza accumulata dal 1991 al 2003, in spregio a qualunque norma di Diritto internazionale invadevano l'Irak del loro ex-burattino Saddam (che era ormai diventato ridondante e inutile) nella speranza di invadere il centro del Medio Oriente, saccheggiarne le risorse e preparare le basi di un futuro attacco all'Iran (quelle più a Est, in Afghanistan, erano già state stabilite).

Grazie al cielo la Resurrezione della Russia come potenza internazionale (grazie all'opera benedetta di Vladimir Putin) e il completamento del processo di sviluppo e crescita della Repubblica Popolare Cinese hanno posto le basi per il graduale stravolgimento e infine completo rovesciamento di questi piani (anche aiutato, per quanto riguarda il M.O. dallo sviluppo e dal rafforzamento dell'Asse della Resistenza).

Adesso possiamo ammirare un campo atlantico-imperialista in completa confusione con un Presidente chiaramente assediato dallo Stato Profondo che rimanda messaggi provocatori e contraddittori come l'ostaggio che tenta di inserire significati segreti nelle parole che gli vengono suggerite dai suoi sequestratori, mentre a Londra una Premier che sa già che perderà rovinosamente le prossime votazioni batte sul tamburo di guerra tentando di distrarre l'elettorato.

In tutto questo le possibilità di un attacco significativo contro la Siria sono bassissime, e costantemente diminuite dall'afflusso di rinforzi russi in Siria, dalle chiare dichiarazioni di Mosca sul totale sostegno al suo alleato arabo e dalle mosse (sottili, ma significative) di Beijing.

Proprio in questi giorni la Cina ha dichiarato che terrà vaste (e improvvise) esercitazioni navali nel Mar Cinese Meridionale proprio nelle settimane in cui una portaerei Usa entrerà nel Mediterraneo.