mercoledì 23 maggio 2018

Siria e Russia preparano l'offensiva contro i resti dell'ISIS nell'Est del paese; di rimpetto l'Irak appronta barriere al confine per fermare eventuali 'fuggiaschi'!

Nella giornata di ieri abbiamo segnalato come il corpo di spedizione russo in Siria stia concentrando 'assetti offensivi' nella base aerea T-4, nel centro della Siria, spostandoli da quella di Hymemim. che si trova quasi sulla costa del paese, in modo da poter colpire la 'sacca dell'ISIS' nel Badiyeh al-Sham (il deserto che si spande tra Siria dell'Est e Irak occidentale) consumando meno carburante e portando carichi bellici più imponenti.
Questa foto invece, presa sul versante irakeno del vasto e poroso confine desertico, mostra come il Governo di Bagdad, dopo aver combattuto per oltre tre anni per riconquistare la sovranità territoriale, non ha intensione di lasciare sguarnita nessuna sua frontiera, non importa quanto estesa e/o desolata.

Barricate di sabbia e terra (che verranno poi 'ancorate' con la diffusione di particolari arbusti e erbe coriacee tipiche dell'ambiente desertico) e torrette di vigilanza e di guardia garantiranno la sicurezza di questo 'limen', dal quale, sperabilmente sarà possibile individuare eventuali 'carovane' di terroristi in fuga dall'inferno che Russi e Siriani scateneranno su di loro nel Badiyeh, e indirizzargli contro, per soprammercato, gli strali anche dei jet e degli elicotteri di Bagdad.

2 commenti:

  1. Nel frattempo il sito Muraselon parla di una recrudescenza dell'isis, guarda caso proprio a fianco della sacca di Al Tanaf gestita dagli aericani, a dimostrazione che l'isis non è altro che un reparto dei marines yankee, cioè dell'esercito di occupazionei nazisionista.

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  2. Bene, ottimo. Annientare la sacca dell'ISIS nel Badiyeh al-Sham, ultima sacca interna, lascia la SAA libera di manovrare per linee interne (vedasi Federico II di Prussia), e di occuparsi delle rimanenti sacche ai confini.

    N.B.: La chiusura delle sacche interne (una ad una, in sequenza), denota un cambiamento di strategia nello S.M. Siriano (fondamentale l'aiuto russo), infatti l'ultima volta che si operò con le antiche tattiche (attacco all'aeroporto di Al-Tabqah nel giugno 2016, quando già si stava avviando la la liberazione di Aleppo), essa si risolse in uno smacco.
    Ma ora è tutto più complicato, dato che si ha a che fare con potenze straniere di notevole spessore militare, ovvero: la Turchia a nord (terroristi a Idlib e occupazione diretta della zona di Afrin), Israele a sud (che foraggia i terroristi a Daraa e l'ISIS contigua) e Americani con al seguito di francesi a est (Manbij, Raqqah, pozzi petroliferi di Omar, e zona di Al-Tanf). in ogni caso, sarà il governo siriano (con i suoi alleati, in primis Russia e Iran - notevole l'articolo con descritto, la fornitura di aiuti alle cittadine di Fouaa e Kafraya), a dettare la sequenza degli avvenimenti.

    Marcus Claudius Marcellus




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