31 luglio 1985.
Castello di Beaufort, Libano sudorientale.
Alla guida di una Mercedes trasformata in bomba da 200 Kg di esplosivo il coraggiosissimo Ali Ghazi Taleb si lanciava contro gli invasori sionisti che da tre anni occupavano parte del paese, uccidendone 25 tra cui un capitano.
Egli entrava così nel pantheon degli eroi martiri dell'SSNP; a pochi mesi dal sacrificio di Sana Mhaydhli, la "Sposa del Sud".
Ricordiamo ai nostri lettori che trasformarsi in armi in una missione suicida non ha niente a che fare col 'terrorismo' se:
-viene fatto nell'ambito di una lotta di liberazione nazionale
e
-prende di mira forze di occupazione, forze oppressive o miliziani ausiliari di un'operazione di invasione
in questo caso é una tecnica di lotta perfettamente legittima e giustificabile anche sul piano morale.
Onore a Lui e a tutti gli Eroi del SAA che oggi hano spazzato via i rimasugli del daesh filo-israeliano nella Provincia di Daraa.
RispondiEliminaUn conto è sacrificare la propria vita per la Patria, un altro è uccidere miliziani ausiliari "invasori" e nascondersi sacrificando la vita di un bambino lì presente e di altri 335 innocenti
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