lunedì 13 maggio 2019

L'Irak dichiara apertamente che continuerà a rifornirsi di elettricità iraniana in barba a qualunque 'sanzione' americana!

Ancora una volta si dimostra la saldezza e solidità dell'Asse della Resistenza; realtà non solo politica e militare, ma anche economica e tecnologica del Medio Oriente moderno, in cui Usa, israhell e 'mosche cocchiere' del Golfo sono condannate a ruoli sempre più marginali.

Il nuovo Ministro irakeno dell'Elettricità afferma che non esiste un'alternativa in grado di competere sul volume, sul prezzo o sulla velocità di consegna dell'elettricità iraniana.

Luay al-Khatteeb, ha parlato dei piani del paese per ricostruire il settore energetico in frantumi, e della pressione degli Stati Uniti sui continui legami energetici con l'Iran.



"Per ricostruire il settore energetico irakeno ... Abbiamo bisogno di almeno 100 sottostazioni in tutto il paese e interconnessioni con i paesi vicini. Questo è qualcosa per cui abbiamo sottoscritto accordi con l'Arabia Saudita, il Kuwait, la Giordania, con l'Iran, presto con la Turchia e la Siria, fondamentalmente per rendere l'Irak un hub dell'elettricità ", ha detto.

"Al momento, circa 4 gigawatt (circa un terzo dell'elettricità irakena) provengono direttamente e indirettamente dall'Iran, fornendo l'elettricità direttamente o attraverso le forniture di gas naturale che forniscono la materia prima per la produzione di energia", ha osservato.

"Questo è qualcosa che in termini di prezzo, volumi e consegna, non c'è alternativa. Abbiamo esplorato altre opzioni nei paesi limitrofi. Non c'è alternativa che competa su volume, prezzo o velocità di consegna per compensare ciò ", ha aggiunto il ministro iracheno.

Ha continuato a sottolineare che l'Iraq ha relazioni strategiche con tutti e sei i suoi vicini, e "questo non deve essere compromesso a scapito di una relazione".

6 commenti:

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    1. Un asse che non si piega né si spezza! :D

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  2. Una domanda che nulla ha a che fare con l'argomento. Sputnik.news ha che gioco gioca? Secondo me è completamente in mano a sionisti russi (o italiani?).La trovo super accomodante verso Israele e i suoi crimini. Che ne dice direttore?

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    1. hai visto Parata della Vittoria del 9 maggio, a Mosca ? UNICO capo di Stato "occidentale" presente era Netaniahu ( o come si scrive), che camminava addirittura a sinistra e a fianco di Putin. Ricorda che in Israele ci sono più di un milione di ebrei di lingua russa, che a loro volta hanno ancora parenti in Russia / Bielorussia/ Ucraina, e molti uomini d'affari (oligarchi) sono ebrei, cui Putin ha permesso di fare affari in cambio di non interferenza politica. Russi cercano di fare propri interessi senza farsi nemico nessuno

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  3. Al di là di questa fuffa, Iraq convochi consiglio sicurezza ONU e chieda ritiro truppe Yankee, dato che Saddam non c'è più e ISIS (peraltro creatura anglosionista a capitale saudita) non controlla più territorio irakeno. Non c'è più nessun pretesto per loro permanenza. Vediamo come vota ONU...

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  4. Se l'Iraq si mette contro gli USA, dopo due giorni la sua economia è in pezzi, più di quanto non sia già. Per dirne una, il valore del dinaro Iracheno è tenuto artificiosamente stabile grazie agli USA. Senza questo tipo di ricatto il dinaro perderebbe metà del suo valore in poche ore e addio importazioni (cibo e beni di consumo). Gli USA continuano a tenere l'Iraq per le palle.

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