mercoledì 12 gennaio 2011

Israele, sempre più razzista, continua a perseguitare gli arabi che fanno sesso con donne ebree


Un cittadino israeliano di etnia beduina é stato arrestato nella serata del 9 gennaio scorso in quanto sospettato di "stupro con inganno", l'odioso eufemismo usato dalle forze di repressione dello Stato ebraico per punire i contatti sessuali fra uomini arabi e donne della 'razza eletta'; l'arrestato, in pratica, é accusato di avere "ingannato" alcune sue partner sessuali ebree totalmente consenzienti e volenterose per il solo fatto di essersi iscritto a un servizio di appuntamenti online con un nome non corrispondente al suo e 'tipicamente' ebraico.

L'uomo, un arabo israeliano di 43 anni, si era infatti registrato sul popolare sito di incontri romantici "Love Me" con l'alias "Daniel Tamer", come molti altri servizi similari Love Me non obbliga gli utenti a fornire le proprie esatte generalità, tanto che una delle donne che avevano allacciato una relazione sessuale con l'arrestato si era a sua volta iscritta proclamando di avere 42 anni, quando in realtà marciava a grandi falcate verso la sessantina; pure i due avevano consumato almeno un rapporto sessuale senza nessuna protesta o lamentela, almeno in origine.

E' stata proprio la quasi sessantenne, una volta scoperta l'etnia del suo partner occasionale, a denunciarlo alla polizia, che lo ha localizzato e tratto in arresto presso un commissariato di Nazareth, celebre città nel nord di Israele, dove esiste una consistente comunità araba, tanto beduina che palestinese. Il caso echeggia quello di Sabir Kushour, un altro arabo (questa volta palestinese), che dopo aver avuto un breve e rapido incontro sessuale con una donna ebrea si é trovato accusato di stupro per il solo fatto di non aver menzionato la propria "arabità" (ma senza aver mai preteso di essere ebreo o altro).

Questi casi incresciosi mostrano sempre più evidentemente la natura razzista della mentalità israeliana coltivata nella supina accettazione delle leggi e delle politiche segregatorie dell'Apartheid; ovviamente nessuno denuncerebbe mai gli uomini israeliani che hanno relazioni con donne o ragazze arabe.

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