lunedì 24 gennaio 2011

Senza vergogna! I calabraghe di Fatah erano pronti a vendersi tutta Gerusalemme!!


Altro che le 'rivelazioni' addomesticate e filoisraeliane del biondastro Assange e della sua CIAleaks, in questo scampolo di 2011 il primo vero "botto" di informazione 'corsara' attraverso la rete é stato messo a segno da Al-Jazeera, l'emittente satellitare qatariana che, con un magistrale "scoop" ha messo le mani su 1696 documenti riservati della risibile e screditata 'Autorità nazionale palestinese', il provvisorio organo di autogoverno dei territori occupati caduto in mano a Fatah dopo il fallimento del suo Colpo di Stato contro il legittimo Governo di Hamas nel 2007.

Il contenuto dei documenti rilasciati dal network é, letteralmente, devastante; da essi traspare completamente e impietosamente dettagliata l'immagine di una dirigenza di Fatah unicamente e completamente assorbita dall'assillante problema di come rimanere in sella e mantenere aperto il rubinetto degli aiuti americani ed europei ad esclusivo beneficio dei suoi dirigenti, problemi per risolvere i quali é disposta a sacrificare senza pensarci troppo su qualunque diritto del popolo palestinese.

Cooperazione con le forze armate sioniste colpevoli dell'assassinio di centinaia di cittadini cisgiordani, intelligenza con i servizi segreti britannici in funzione anti-Gaza e anti-Hamas, concessione di tutta Gerusalemme Est a eccezione dell'area di Jabal Abu Ghneim, rinuncia al sacrosanto Diritto al Ritorno per i Palestinesi della diaspora, persino la disponibilità a ricevere una quota di popolazione araba di Israele in occasione di una futura (ma evidentemente già pianificata) "Pulizia etnica".

La mole delle rivelazioni é tanto ampia e talmente devastante da distruggere completamente qualunque aspirazione di legittimità o credibilità che il 'governo' di Abu Mazen (lo pseudo-presidente) e Salaam Fayyad (lo pseudo-primo ministro) avessero sperato di conservare dopo le loro già numerosissime genuflessioni in direzione di Tel Aviv e di Washington. Una cosa, infatti, é venire accusati di connivenza e collaborazionismo dai propri avversari politici come Hamas, la Jihad Islamica, il PFLP e altre formazioni palestinesi del Fronte del Rifiuto; ben altra é "incastrarsi" da soli, con le proprie parole registrate.

Dai file di Al-Jazeera emergono espressioni di piaggeria e servilismo che sarebbero perfino ridicole, se prima di tutto non ispirassero revulsione e orrore nelle menti di ogni sincero amico della Palestina e, ne siamo certi, persino in quelle innocenti e naif dei sostenitori della "Road map" e della "Soluzione a due Stati".
Come reagire infatti di fronte ad affermazioni come: "Se potessi voterei per voi", fatta da Abu Mazen alla criminale di guerra Tzipi Livni (con le mani macchiate del sangue di Gaza), poco prima delle ultime elezioni politiche israeliane? O come: "Vi stiamo offrendo la più grande 'Yerushalahim' della Storia", frase pronunciata dal 'capo-negoziatore' Saeb Erekat al momento di offrire l'abdicazione di qualunque pretesa palestinese sui terreni occupati dagli insediamenti ebraici illegali?

Come avrebbe reagito il mondo di fronte a uno "Judenrat" che, in pieno Olocausto, si fosse umiliato e genuflesso davanti alle SS per conservare fino all'ultimo il proprio potere sui loro compatrioti vittime della follia razzista del Terzo Reich? Perché il comportamento ipocrita e viscido di Fatah dovrebbe suscitare meno orrore e riprovazione?

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