lunedì 24 gennaio 2011

Tzipi Livni cancella il suo viaggio in Sud Africa per paura di venire arrestata!

Come Moshe Yaalon e il Generale Doron Almog, anche Tzipi Livni ha dovuto cancellare un viaggio all'estero per timore di venire raggiunta da un mandato di cattura a causa del suo ruolo determinante nella criminale condotta israeliana durante le guerre del 2006 e del 2008-09 contro il Libano e contro Gaza.

Il viaggio della Livni, che doveva portarla a visitare il Sud Africa, era in sé stesso un vero e proprio affronto, vista la storia di ottimi e calorosi rapporti fra lo Stato ebraico e la cricca di afrikaner razzisti che fino a poco meno di vent'anni fa aveva schiacciato nell'oppressione e nella violenza la stragrande maggioranza degli abitanti di colore (esattamente come Israele ha intenzione di schiacciare la grande maggioranza degli abitanti della Palestina occupata), ma diventava pressoché intollerabile visto e considerato il fatto che il Paese, restituito alla Democrazia e alla Libertà dalla vittoriosa resistenza dell'ANC e al successo della campagna internazionale di boicottaggio dell'Apartheid, é signatario dal 1998 dello Statuto di Roma per la costituzione della Corte criminale internazionale.

Come documentato anche dal nostro blog diverse associazioni sudafricane attive nei campi della solidarietà con la Palestina oppressa e del sostegno internazionale ai diritti umani avevano richiesto che venisse spiccato un mandato preventivo di cattura contro la Livni, che in quanto Ministro degli Esteri ha sulla coscienza gravissime e determinanti responsabilità nella preparazione e nella esecuzione delle aggressioni israeliane di quattro e dieci anni fa. Anche se un consenso sulla liceità/necessità di emettere un mandato di cattura anticipato non é stato raggiunto all'interno della comunità giuridica sudafricana la Livni ha preferito non mettere alla prova la sua fortuna e rinunciare alla trasferta nell'Emisfero australe.

La Corte criminale internazionale, creata per effetto diretto dello Statuto di Roma, lega la sua attività alla definizione di Crimini contro la Pace, Crimini di Guerra e Crimini contro l'Umanità contenuta nella Quarta convenzione di Ginevra, stipulata di fronte alla necessità di una definizione giuridica certa che classificasse e rendesse perseguibili crimini simili a quelli commessi dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale.

Ed é stato in base alle casistiche previste dalla Convenzione che Richard Goldstone, giurista sudafricano, ha complilato il suo rapporto sugli eventi di dicembre-gennaio 2008-09 nella Striscia di Gaza, all'interno del quale il blocco israeliano di Gaza viene definito illegale, le forze armate israeliane vengono trovate colpevoli di 36 casi di deliberato fuoco su civili senza alcuna giustificazione militare e vengono altresì imputate di avere scientemente causato distruzioni alle infrastrutture elettriche, idriche, sanitarie e mediche col solo scopo di aggravare e appesantire le sofferenze degli abitanti della Striscia.

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