giovedì 23 giugno 2011

Inviato israeliano al Cairo per trattare la liberazione della spia del Mossad Ilan Grapel!


Yitzhak Molkho, consigliere del Premier sionista Netanyahu é arrivato nella capitale egiziana ieri pomeriggio per discutere con le autorità egiziane la posizione di Ilan Grapel, l'agente del Mossad catturato mentre cercava di incitare scontri fra la gioventù rivoluzionaria egiziana e le forze armate, ma anche per chiedere un canale preferenziale egiziano tramite il quale riallacciare con Hamas la trattativa per il rilascio del militare Gilad Shalit, catturato mentre prendeva parte ai preparativi di un raid invasore sul confine della Striscia di Gaza.

L'arrivo di Molkho al Cairo denota come le ripetute asserzioni israeliane che cercavano di negare l'appartenenza di Grapel al Mossad non fossero altro che un maldestro tentativo di evitare una colossale figuraccia nell'arena dell'intelligence, area nella quale ultimamente Israele sembra stare subendo un rovescio dopo l'altro, non soltanto in Egitto, ma anche in Libano e in Siria, dove i suoi tentativi di destabilizzazione terroristica della presidenza Assad sono andati incontro a un continuo setback, sia pure al costo delle vite di dozzine di militari e agenti della sicurezza di Damasco, nonché di numerosi civili.
 La notizia serve anche a sfatare lo scetticismo di quanti non credevano che l'Egitto avrebbe accettato di unificare le questioni di Grapel e Shalit; quanti covavano tali dubbi si sono dimostrati ancora una volta troppo legati a schemi di pensiero vecchi e superati; ormai é chiaro a tutti: nel 'Dopo Piazza Tahrir' l'Egitto e la Palestina sono più vicini che mai e chi voglia parlare o trattare con Hamas farà meglio, come Yitzhak Molkho, a prendere la porta del Cairo, fin da ora.

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