venerdì 5 agosto 2011

Canale israeliano riporta: Gilad Schalit osserva il Ramadan e sarebbe sul punto di convertirsi all'Islam!


"Chi passa quaranta giorni e quaranta notti mangiando il sale di una tribù, diventa parte di quella tribù"; così vorrebbe la saggezza popolare, e, se l'adagio dovesse essere preso alla lettera allora si potrebbe già considerare l'ebreo francese Gilad Schalit, catturato dalle forze di Hamas mentre si apprestava a compiere un attacco contro Gaza, come totalmente e definitivamente integrato nella popolazione del ghetto assediato che si apprestava a violare come invasore.

Siccome i casi della realtà sono ovviamente più complessi e sfumati, le cose non stanno così, ma non é detto che prima o poi non si arrivi proprio al risultato di cui sopra visto che, secondo quanto riporta il sito di ultradestra sionista "Arutz Sheva" (riprendendo un outlet di informazione arabo), Schalit avrebbe, di sua spontanea volontà iniziato a rispettare il digiuno diurno del Ramadan, nonostante che i suoi custodi (come in tutti gli anni di prigionia precedenti) si fossero detti disposti a preparargli e servirgli i pasti anche di giorno.

E non finisce qui: deluso dall'atteggiamento del Governo Netanyahu, che ha lasciato prive di risposta le offerte di Hamas mediate tramite la negoziazione tedesca riguardo la possibilità di una sua liberazione in cambio di un massiccio rilascio di prigionieri palestinesi, sembra addirittura che Schalit stia perdendo sempre più contatto con la sua identità ebraica, identificandola con un Governo (e uno Stato) che pare averlo abbandonato a sé stesso e stia meditando di convertirsi all'Islam.
"L'isola dei famosi" israeliana! Se dovessi vederla, penso che anche io mi convertirei all'Islam!
Sembra che proprio la decisione degli uomini di Hamas di lasciare che il prigioniero potesse guardare la televisione israeliana abbia fatto precipitare Schalit in questa vera e propria crisi di identità: verificando come nella programmazione quotidiana gli accenni alla sua prigionia siano del tutto assenti il giovane ebreo francese ne ha ricevuto l'impressione di essere come 'morto' per Israele e la sua opinione pubblica.

Sindrome di Stoccolma? Forse, e certamente il fatto che Hamas si sia impegnato a trattare l'ex soldato israeliano secondo tutte le garanzie e le protezioni riconosciute ai prigionieri di guerra ha certamente contribuito a questi sviluppi ma, se un domani Gilad Schalit dovesse volgersi verso La Mecca cinque volte al dì, buona parte della responsabilità sarebbe anche di Benji Netanyahu e del suo Governo.
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3 commenti:

  1. Se dovessi scegliere di convertirmi a una fede , bene sceglierei quella Cristiana per dei semplici motivi non sarei uno schiavo di Dio ma un figlio , assoluzione , e sacrificio nella chiesa romana assolta dal prete durante la messa , e poi non esiste lapidazione e perdono , insomma l'Islam e decisamente un passo indietro rispetto il cristianesimo e una scopiazzatura delle due fedi sorelle Cristianesimo (Forma più moderna ) ed Ebraismo (origine) , quindi mai musulmano , ovviamente ci sono altre migliaia di motivi per non essere Musulmano , nonostante questo rispetto chi e Musulmano ma lo inviterei a guardare e sopratutto a studiare il cristianesimo , fede che sicuramente risolve molto meglio che le altre due

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  2. Parole in libertà che lasciamo visibili solo e soltanto per mostrare la confusione mentale dei filosionisti leccaisrael...

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  3. E' come il film "Avatar", lui era stato mandato per attaccarli e ucciderli e ora é diventato uno di loro!

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