Pensate cosa vuole dire passare la propria vita in carcere, venire isolati per dieci anni e infine morire per la voluta, calcolata negazione di cure mediche essenziali. Questo é l'inferno delle galere sioniste, veri e propri lager messi in opera da coloro che fanno giaculatorie e geremiadi nel 'giorno della memoria'
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domenica 10 febbraio 2019
La morte del prigioniero Faris Baroud riporta in primo piano l'inferno delle galere sioniste!
Secondo video festivo per il nostro popolare Canale Youtube!
Pensate cosa vuole dire passare la propria vita in carcere, venire isolati per dieci anni e infine morire per la voluta, calcolata negazione di cure mediche essenziali. Questo é l'inferno delle galere sioniste, veri e propri lager messi in opera da coloro che fanno giaculatorie e geremiadi nel 'giorno della memoria'
Pensate cosa vuole dire passare la propria vita in carcere, venire isolati per dieci anni e infine morire per la voluta, calcolata negazione di cure mediche essenziali. Questo é l'inferno delle galere sioniste, veri e propri lager messi in opera da coloro che fanno giaculatorie e geremiadi nel 'giorno della memoria'
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giovedì 7 febbraio 2019
Ancora una volta un prigioniero politico palestinese assassinato dagli aguzzini sionisti con la negazione di cure mediche!
Un prigioniero palestinese è morto per le complicazioni di salute che ha sviluppato nelle carceri sioniste a causa di "deliberata negligenza medica".
Fares Baroud, un residente del campo profughi di al-Shati nella parte settentrionale della Striscia di Gaza, è morto mercoledì sera, poche ore dopo essere stato improvvisamente trasferito in un 'centro di cura' dalla prigione di Ramon nei territori occupati dal regime ebraico.
Il compianto 51enne soffriva di una serie di condizioni di salute, tra cui un'ernia e una malattia al fegato, e aveva ripetutamente parlato di negligenza medica e di rifiuto del trattamento sanitario necessario ai detenuti palestinesi.
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giovedì 13 agosto 2015
Abu Hamza delle Brigate Qassam lancia un messaggio di speranza ai Prigionieri e uno di vendetta ai sionisti!
Ieri a Beit Hanoun, nella Striscia di Gaza si é tenuta una imponente parata dei combattenti delle Brigate Ezzedine al-Qassam.
Vogliamo ricordare a tutti i nostri lettori, specie a quelli che spesso lasciano caustici commenti rivolti all'indirizzo di Hamas che al contrario di certi dirigenti del Politburo le Brigate Qassam non hanno mai tradito l'Asse della Resistenza.
Nel corso della manifestazione il comandante Abu Hamza ha espresso il giuramento a nome di tutti i combattenti della sua organizzazione di riscattare dalla loro prigionia tutti i detenuti politici palestinesi attualmente nelle mani del regime ebraico.
"La Storia dimostra che le nostre promesse nei confronti dei prigionieri sono sempre state mantenute".
Vogliamo ricordare a tutti i nostri lettori, specie a quelli che spesso lasciano caustici commenti rivolti all'indirizzo di Hamas che al contrario di certi dirigenti del Politburo le Brigate Qassam non hanno mai tradito l'Asse della Resistenza.
Nel corso della manifestazione il comandante Abu Hamza ha espresso il giuramento a nome di tutti i combattenti della sua organizzazione di riscattare dalla loro prigionia tutti i detenuti politici palestinesi attualmente nelle mani del regime ebraico.
"La Storia dimostra che le nostre promesse nei confronti dei prigionieri sono sempre state mantenute".
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mercoledì 22 luglio 2015
Sami abu Zuhri ribadisce posizione di Hamas: "Rilascio degli ri-arrestati é precondizione per poter riaprire ogni trattativa"
"E' completamente impossibile anche solo immaginare l'apertura di una trattativa per il rilascio dei prigionieri sionisti in mano alla Resistenza se prima non verranno rilasciati i detenuti politici ri-arrestati con pretesti dall'occupazione".
Anche il portavoce di Hamas Sami abu Zuhri ha ribadito questo concetto, espresso da Ismail Haniyeh in occasione della fine del Ramadan alcuni giorni fa.
Anche il portavoce di Hamas Sami abu Zuhri ha ribadito questo concetto, espresso da Ismail Haniyeh in occasione della fine del Ramadan alcuni giorni fa.
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domenica 19 luglio 2015
Hamas: "Nessun dialogo per il rilascio dei sionisti catturati senza prima liberazione dei Palestinesi ri-arrestati!"
Il dirigente di Hamas Ismail Haniyeh, parlando in pubblico in occasione del termine del Ramadan ha smentito recisamente la possibilità che si aprano a qualunque livello negoziati tra l'organizzazione di Resistenza e il regime ebraico per la liberazione degli invasori presi prigionieri durante l'ultima aggressione armata di Tel Aviv contro la Striscia di Gaza.
Haniyeh ha spiegato che condizione imprescindibile anche solo per iniziare a parlare di questo dossier é la liberazione immediata di tutti i 54 prigionieri politici palestinesi liberati in cambio del rilascio dell'invasore ebreo francese Gilad Schalit e successivamente ri-arrestati.
Haniyeh ha spiegato che condizione imprescindibile anche solo per iniziare a parlare di questo dossier é la liberazione immediata di tutti i 54 prigionieri politici palestinesi liberati in cambio del rilascio dell'invasore ebreo francese Gilad Schalit e successivamente ri-arrestati.
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giovedì 2 aprile 2015
La Jihad Islamica chiede di sensibilizzare la Corte Criminale Internazionale sulle condizioni dei prigionieri politici palestinesi!!
Il Movimento per la Jihad Islamica in Palestina ha chiesto di portare la questione dei prigionieri politici palestinesi all'attenzione della Corte Criminale Internazionale, ora che il Governo di Ramallah ha aderito all'organizzazione. Khader Habib (foto sopra) durante una conferenza stampa tenutasi ieri ha sottolineato il bisogno di difendere i detenuti politici in ogni maniera, anche portando i loro casi alle istituzioni internazionali.
domenica 22 marzo 2015
Zahar: "Hamas ha più di una carta da giocare contro lo strangolamento sionista della Striscia di Gaza!"
Mahmoud al-Zahar, fondatore e leader storico di Hamas nel corso di un'orazione pronunciata a Gaza ha dichiarato che il Movimento di Resistenza palestinese non rimarrà inerte verso il continuo pervicace strangolamento della Striscia praticato dal regime ebraico nell'indifferenza mondiale.
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martedì 7 ottobre 2014
Le Brigate Qassam rendono omaggio ai martiri palestinesi e ai prigionieri politici nella ricorrenza del Sacrificio!
Le Brigate Al-Qassam, braccio armato dell'organizzazione di Resistenza Hamas, hanno espresso in un messaggio rilasciato durante la festività dell'Eid al-Adha, la loro
vicinanza a tutto il popolo palestinese, in particolare agli abitanti di Gaza, appena usciti dall'ordalia dell'ultimo confronto militare col regime razzista di Tel
Aviv e con i prigionieri politici che languono nelle galere dell'occupazione sionista.
"La Resistenza é l'icona del nostro orgoglio e della nostra dignità e parte integrante del sentiero che abbiamo scelto di percorrere"; si legge nel comunicato, ove poco dopo si aggiunge che Hamas e le sue Brigate cercheranno in ogni modo di onorare i sacrifici e le sofferenze de Popolo palestinese.
Le Brigate Qassam invitano altresì le masse palestinesi a mettere in comune tutte le proprie risorse, umane, politiche, morali e materiali per sostenere le famiglie dei martiri e dei prigionieri e riportare serenità e sorriso alle vedove, agli orfani e a coloro che l'aggressione sionista ha reso bisognosi.
"La festa del'Eid é la migliore occasione di eliminare rivalità, odi, settarismi ed egoismi dalle nostre menti e dalle nostre anime e per seminare comprensione, compassione e solidarietà".
"La Resistenza é l'icona del nostro orgoglio e della nostra dignità e parte integrante del sentiero che abbiamo scelto di percorrere"; si legge nel comunicato, ove poco dopo si aggiunge che Hamas e le sue Brigate cercheranno in ogni modo di onorare i sacrifici e le sofferenze de Popolo palestinese.
Le Brigate Qassam invitano altresì le masse palestinesi a mettere in comune tutte le proprie risorse, umane, politiche, morali e materiali per sostenere le famiglie dei martiri e dei prigionieri e riportare serenità e sorriso alle vedove, agli orfani e a coloro che l'aggressione sionista ha reso bisognosi.
"La festa del'Eid é la migliore occasione di eliminare rivalità, odi, settarismi ed egoismi dalle nostre menti e dalle nostre anime e per seminare comprensione, compassione e solidarietà".
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sabato 13 settembre 2014
Altro che "suicidio"! Il prigioniero politico Al-Jabaari ucciso da un trauma cranico infertogli dagli aguzzini sionisti!!
Raed Abdel Salam al-Jaabari prigioniero politico arrestato a luglio per motivi che non sono mai stati rivelati dalle autorità sionaziste (in base all'infame 'detenzione preventiva') non é morto per impiccagione, come sostenuto dai suoi carcerieri ma per le conseguenze di una emorragia subdurale risultate da un grave trauma cranico.
Queste le risultanze inconfutabili dell'autopsia rivelate da Issa Qarage Capo del Comitato per i Prigionieri politici, che ha dichiarato come l'amministrazione carceraria sionista sia da considerare pienamente responsabile per la sua morte.
Le condizioni dei prigionieri politici palestinesi sono uno dei mille motivi che rendono la Resistenza contro l'occupazione sionista l'unica via di condotta ragionevole e giustificabile; é impossibile pensare di dialogare con un regime che tiene in così aperto disprezzo i più elementari diritti umani.
Queste le risultanze inconfutabili dell'autopsia rivelate da Issa Qarage Capo del Comitato per i Prigionieri politici, che ha dichiarato come l'amministrazione carceraria sionista sia da considerare pienamente responsabile per la sua morte.
Le condizioni dei prigionieri politici palestinesi sono uno dei mille motivi che rendono la Resistenza contro l'occupazione sionista l'unica via di condotta ragionevole e giustificabile; é impossibile pensare di dialogare con un regime che tiene in così aperto disprezzo i più elementari diritti umani.
mercoledì 10 settembre 2014
Prigioniero politico palestinese muore improvvisamente nel carcere-lager di Eshel, si sospetta l'ennesimo caso di tortura!!
Oggi Raed al-Jabari, un palestinese tenuto prigioniero nelle carceri israeliane, è morto nel Soroka Medical Center israeliano, dopo esservi stato portato d'urgenza questa mattina presto.
Al Jabari aveva parlato domenica con sua moglie e suo figlio ed era in buone condizioni fisiche, ha dichiarato il padre.
Al Jabari era detenuto nella prigione di Ofer prima di essere trasferito in quella di Eshel. Issa Qarage, ex ministro per le questioni relative ai prigionieri, ha dichiarato che durante il trasferimento Al Jabari è stato torturato, come regolarmente succede nel disinteresse della comunità internazionale. Secondo quanto riportato da Qarage, le autorità israeliane avrebbero detto agli altri prigionieri palestinesi che Al Jabari si era impiccato.
Il padre ha richiesto un'indagine che faccia luce sulla morte del figlio. Il portavoce del Servizio Israeliano della Prigione non ha voluto rilasciare dichiarazioni.
Al Jabari era detenuto nella prigione di Ofer prima di essere trasferito in quella di Eshel. Issa Qarage, ex ministro per le questioni relative ai prigionieri, ha dichiarato che durante il trasferimento Al Jabari è stato torturato, come regolarmente succede nel disinteresse della comunità internazionale. Secondo quanto riportato da Qarage, le autorità israeliane avrebbero detto agli altri prigionieri palestinesi che Al Jabari si era impiccato.
Il padre ha richiesto un'indagine che faccia luce sulla morte del figlio. Il portavoce del Servizio Israeliano della Prigione non ha voluto rilasciare dichiarazioni.
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domenica 1 giugno 2014
Vigliacco 'raid' sionazista contro la casa del Direttore del Centro Studi sui Prigionieri Palestinesi!!
Nella giornata di ieri, sabato 31 maggio, una 'squadraccia' di militari sionazisti ha invaso la casa di Osama Shahin, Direttore del Centro Studi sui Prigionieri Palestinesi, vandalizzandola e terrorizzando la famiglia dell'attivista, che non si trovava nella sua dimora ma era in ospedale per terapie.
L'abitazione di Dura, villaggio nei dintorni di Al-Khalil, é stata invasa dai militari dell'occupazione ebraica così come anche le residenze del padre e del fratello di Shahin, senza tuttavia che i suoi persecutori trovassero nulla di illegale.
La manovra, evidentemente, é stata solo una rappresaglia trasversale in puro stile mafioso ebraico per "punire" un individuo coraggioso che ha dedicato la sua vita a denunciare le torture, gli avvelenamenti, gli episodi di criminale negligenza e i ripugnanti esperimenti farmaceutici a cui sono sottoposti i detenuti politici nelle carceri dell'Apartheid di Tel Aviv.
L'abitazione di Dura, villaggio nei dintorni di Al-Khalil, é stata invasa dai militari dell'occupazione ebraica così come anche le residenze del padre e del fratello di Shahin, senza tuttavia che i suoi persecutori trovassero nulla di illegale.
La manovra, evidentemente, é stata solo una rappresaglia trasversale in puro stile mafioso ebraico per "punire" un individuo coraggioso che ha dedicato la sua vita a denunciare le torture, gli avvelenamenti, gli episodi di criminale negligenza e i ripugnanti esperimenti farmaceutici a cui sono sottoposti i detenuti politici nelle carceri dell'Apartheid di Tel Aviv.
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giovedì 10 aprile 2014
La Jihad Islamica Palestinese predica la cooperazione tra fazioni per catturare nuovi soldati sionisti!!
La Jihad Islamica Palestinese ha ufficialmente ripetuto il proprio invito agli attori della Resistenza armata (in primo luogo le sue stesse Brigate Al-Quds) a rapire militari dell'occupazione ebraica da usare come merce di scambio con prigionieri palestinesi.
La tattica, già sfruttata in passato, ha portato a enormi successi come nel caso dell'ebreo francese Gilad Schalit, rilasciato in cambio di centinaia e centinaia di prigionieri, alcuni dei quali veri e propri eroi ed eroine della lotta per la Liberazione della Palestina.
Ahmad al-Modallal, dirigente della Jihad, ha dichiarato: "E' dovere di tutte le fazioni della Resistenza armata cooperare al fine di liberare i nostri prigionieri, di tutti i metodi sperimentati finora quello che offre le migliori garanzie di successo é il sequestro di militari dell'entità sionista".
Modallal ha altresì dichiarato la propria sfiducia in qualunque genere di 'trattativa' col regime ebraico, evidenziando come in vent'anni di 'negoziati' i cacicchi di Fatah non abbiano ottenuto altro che di permettere a Tel Aviv di fagocitare sempre più terra palestinese e opprimere sempre più odiosamente il Popolo di Palestina.
La tattica, già sfruttata in passato, ha portato a enormi successi come nel caso dell'ebreo francese Gilad Schalit, rilasciato in cambio di centinaia e centinaia di prigionieri, alcuni dei quali veri e propri eroi ed eroine della lotta per la Liberazione della Palestina.
Ahmad al-Modallal, dirigente della Jihad, ha dichiarato: "E' dovere di tutte le fazioni della Resistenza armata cooperare al fine di liberare i nostri prigionieri, di tutti i metodi sperimentati finora quello che offre le migliori garanzie di successo é il sequestro di militari dell'entità sionista".
Modallal ha altresì dichiarato la propria sfiducia in qualunque genere di 'trattativa' col regime ebraico, evidenziando come in vent'anni di 'negoziati' i cacicchi di Fatah non abbiano ottenuto altro che di permettere a Tel Aviv di fagocitare sempre più terra palestinese e opprimere sempre più odiosamente il Popolo di Palestina.
domenica 28 aprile 2013
Imponente manifestazione a Buraydah per la liberazione di tutti i prigionieri politici sauditi!!

Nonostante il luogo della manifestazione sia ben lungi dalla porzione di paese (la costiera orientale) abitata dalla minoranza sciita, numerosi sono stati i richiami alla figura dello Sceicco Nimr al-Nimr, che é diventato il simbolo dell'opposizione democratica all'arbitrio della corte di Riyadh, specialmente da quando (lo scorso luglio) anche lui é stato sequestrato e imprigionato illegalmente.
Alcuni detenuti politici in Arabia Saudita, l'ultima monarchia assoluta ancora esistente sulla faccia della terra, sono stati tenuti in carcere per oltre sedici anni consecutivi.
sabato 20 aprile 2013
"Come Mengele!" Komsomolskaya Pravda accusa il regime ebraico di avvelenare i prigionieri palestinesi prima di liberarli!

Si spiegherebbe così l'altissimo tasso di 'bizzarri' casi di cancro, dei più rari e devastanti (alla vescica, al sistema linfatico...) e di altre rare malattie che spesso hanno spento ex-detenuti politici all'indomani della loro liberazione, a dispetto di tutti i tentativi di parenti e familiari di sottoporli alle terapie più intense e, normalmente, efficaci, tra quelle disponibili nei territori occupati o nell'enclave assediata di Gaza.
Le affermazioni del quotdiano sono basate sulle testimonianze di una ex-detenuta palestinese, Rania Saqa, affermazioni che si inseriscono in una ricca casistica che tende a confermare come il regime sionista sarebbe coinvolto a livelli inimmaginabili in una vera e propria campagna chimico-batteriologica contro la popolazione palestinese, un crimine di una disumanità tale da competere con certe enormità commesse dal Terzo Reich.
L'Istituto di Solidarietà Internazionale per i Diritti Umani ha dichiarato che la condotta israeliana nei confronti dei detenuti politici palestinesi é di per sé sufficiente a porre Tel Aviv al di fuori del consesso delle nazioni civili.
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giovedì 18 aprile 2013
Dopo Haniyeh anche Mishaal assicura: "Hamas può liberare molti altri prigionieri politici!", dai Khaled, facci vedere come!
Soltanto qualche giorno fa commentavamo l'uscita di Ismail Haniyeh che in una dichiarazione ufficiale aveva dichiarato la capacità del Movimento Hamas di ottenere la liberazione di un nuovo importante numero di prigioneri politici palestinesi; ricordando la brillante maniera in cui, tenendo nascosto agli agenti del regime ebraico il luogo di detenzione di Schalit Hamas aveva ottenuto il rilascio di oltre mille detenuti, ammettevamo che piuttosto che alla collaborazione coi wahabiti siriani e all'asservimento della Causa palestinese ai desideri sauditi e qatarioti la dirigenza del Movimento fosse tornata a discutere di Resistenza attiva contro il nemico sionista, questo poteva certo rivelarsi possibile.
Adesso, a pochi giorni di distanza lo stesso tipo di dichiarazione é stata ripetuta da Khaled Mishaal; artefice, insieme all'altro traditore Moussa Abu Marzouk, dell'inversione di marcia che ha portato il Movimento Hamas ad allontanarsi da Siria e Iran e a correre tra le braccia degli emirati petroliferi del Golfo, fedeli servitori di Usa e Israele, offendendo e spregiando la memoria di migliaia di martiri che nel corso di un quarto di secolo si sono immolati lottando contro il regime ebraico: dallo Sceicco Yassin, a Rantisi, fino all'ultima vittima della Guerra degli Otto Giorni.
Vorremmo veramente vedere come Mishaal intende riuscire a liberare anche solo mezzo prigioniero politico dalla sua nuova posizione di cagnolino scodinzolante sotto il tavolo del pingue Emiro al-Thani, lo invitiamo a stupirci!!
Adesso, a pochi giorni di distanza lo stesso tipo di dichiarazione é stata ripetuta da Khaled Mishaal; artefice, insieme all'altro traditore Moussa Abu Marzouk, dell'inversione di marcia che ha portato il Movimento Hamas ad allontanarsi da Siria e Iran e a correre tra le braccia degli emirati petroliferi del Golfo, fedeli servitori di Usa e Israele, offendendo e spregiando la memoria di migliaia di martiri che nel corso di un quarto di secolo si sono immolati lottando contro il regime ebraico: dallo Sceicco Yassin, a Rantisi, fino all'ultima vittima della Guerra degli Otto Giorni.
Vorremmo veramente vedere come Mishaal intende riuscire a liberare anche solo mezzo prigioniero politico dalla sua nuova posizione di cagnolino scodinzolante sotto il tavolo del pingue Emiro al-Thani, lo invitiamo a stupirci!!
sabato 13 aprile 2013
Haniyeh dichiara: "Hamas può liberare altri prigionieri politici palestinesi!" Bene! Bravo! Lo invitiamo a farlo oltre che a dirlo!!
In un messaggio ai media rilasciato nella giornata di oggi il Premier palestinese insediato a Gaza, Ismail Haniyeh, ha dichiarato che il Movimento Hamas, così come nell'autunno 2011 é riuscito a ottenere la libertà per molte centinaia di detenuti politici in cambio dell'ebreo francese Gilad Schalit, può ottenere il rilascio "di molti altri detenuti ancora".
Vista la maniera brillante e impeccabile con cui l'invasore Schalit é stato tenuto al riparo da ogni tentativo di 'colpo di mano' del regime ebraico, non dubitiamo che ciò, almeno in linea teorica sia possibile; tuttavia, dal punto di vista pratico, ci chiediamo come questo possa avvenire quando la maggior parte dell'alta dirigenza del Movimento (Meshaal, Marzouk...) sta attivamente amoreggiando con gli emiri wahabiti del petrolio, fedeli esecutori dei desiderata sionisti in mezzo Medio Oriente.
Avanti, Mr. Haniyeh, faccia seguire dei fatti alle sue parole: raduni i dirigenti, i comandanti di Hamas e delle sue Brigate che ancora credono nella lotta e nella Resistenza, coloro che hanno ringraziato e omaggiato l'Iran e l'Asse della Resistenza durante e dopo la Guerra degli Otto Giorni, e arrivi al 'redde rationem' coi traditori!
Chiunque sia veramente amico della Palestina e della sua Causa non potrà che essere con lei!
Vista la maniera brillante e impeccabile con cui l'invasore Schalit é stato tenuto al riparo da ogni tentativo di 'colpo di mano' del regime ebraico, non dubitiamo che ciò, almeno in linea teorica sia possibile; tuttavia, dal punto di vista pratico, ci chiediamo come questo possa avvenire quando la maggior parte dell'alta dirigenza del Movimento (Meshaal, Marzouk...) sta attivamente amoreggiando con gli emiri wahabiti del petrolio, fedeli esecutori dei desiderata sionisti in mezzo Medio Oriente.
Avanti, Mr. Haniyeh, faccia seguire dei fatti alle sue parole: raduni i dirigenti, i comandanti di Hamas e delle sue Brigate che ancora credono nella lotta e nella Resistenza, coloro che hanno ringraziato e omaggiato l'Iran e l'Asse della Resistenza durante e dopo la Guerra degli Otto Giorni, e arrivi al 'redde rationem' coi traditori!
Chiunque sia veramente amico della Palestina e della sua Causa non potrà che essere con lei!
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mercoledì 10 aprile 2013
Israele: vero 'Regno di Giuda' si rimangia la parola ri-arrestando illegalmente un ex-detenuto politico palestinese liberato 11 mesi fa!
Dobbiamo comunicare la notizia che Taher Halalhleh, militante della Jihad Islamica, coraggioso protagonista di uno sciopero della fame durato oltre 70 giorni che l'anno scorso gli é valso la liberazione dalla detenzione illegale nelle carceri del regime ebraico di occupazione, é stato nuovamente catturato dagli sbirri sionazisti dopo un violento "raid" nella sua casa cisgiordana di Ramallah.
Questo atto dà la cifra morale del regime di Tel Aviv: un interlocutore che con una mano libera dei prigionieri politici e con l'altra prepara le manette e le catene per ri-arrestarli, un vero e proprio REGNO DI GIUDA dove, come hanno dimostrato Hezbollah, la Jihad Islamica e Hamas (fino a quando ha scelto di lottare coerentemente) , per ottenerne concessioni o impegni duraturi bisogna giocoforza ricorrere al linguaggio delle armi e della Resistenza armata.
Appena liberato e ripresosi dallo stato di prostrazione in cui il lunghissimo digiuno l'aveva precipitato, Halalhleh si era da subito impegnato per tornare parte attiva del Movimento per la Jihad Islamica, fazione palestinese filoiraniana rimasta fedele all'Asse della Resistenza e alla prospettiva della lotta senza quartiere.
Questo atto dà la cifra morale del regime di Tel Aviv: un interlocutore che con una mano libera dei prigionieri politici e con l'altra prepara le manette e le catene per ri-arrestarli, un vero e proprio REGNO DI GIUDA dove, come hanno dimostrato Hezbollah, la Jihad Islamica e Hamas (fino a quando ha scelto di lottare coerentemente) , per ottenerne concessioni o impegni duraturi bisogna giocoforza ricorrere al linguaggio delle armi e della Resistenza armata.
Appena liberato e ripresosi dallo stato di prostrazione in cui il lunghissimo digiuno l'aveva precipitato, Halalhleh si era da subito impegnato per tornare parte attiva del Movimento per la Jihad Islamica, fazione palestinese filoiraniana rimasta fedele all'Asse della Resistenza e alla prospettiva della lotta senza quartiere.
giovedì 14 marzo 2013
L'avvocato Boulous dichiara: "Samir Issawi ha smesso di bere acqua; é ormai a un passo dalla morte!"
Arrivato ormai al 233esimo giorno di sciopero della fame Samir Issawi, l'eroico prigioniero politico palestinese che col suo digiuno autoimposto da ridefinito il significato della parola "Dignità" ha deciso di smettere di assumere anche l'acqua per protesta contro la pretesa dei carcerieri sionisti di incatenarlo al letto d'ospedale e contro le loro continue e reiterate provocazioni.
Dimagrito di oltre quaranta chili, tormentato dai crampi della distrofia, che gli impediscono persino di dormire, Issawi sa benissimo di avere poche speranze di sopravvivere all'ordalia che sta combattendo sul suo stesso corpo, ma é determinato a perseverare nella lotta anche a nome di tutte le altre migliaia di detenuti politici palestinesi che guardano a lui come a un esempio.
Jawad Boulous, legale rappresentante di Issawi, ha testimoniato più volte di avere trovato nella sua stanza d'ospedale "fino a sette membri delle forze di occupazione" che consumavano cibi e bevande di fronte a lui per schernirlo e offenderlo, dal che si vede la crassa meschinità della mentalità sionista, incapace, nel suo rozzo materialismo, di comprendere la grandezza del gesto di Issawi e degli altri prigionieri similmente intenti allo sciopero della fame.
Dimagrito di oltre quaranta chili, tormentato dai crampi della distrofia, che gli impediscono persino di dormire, Issawi sa benissimo di avere poche speranze di sopravvivere all'ordalia che sta combattendo sul suo stesso corpo, ma é determinato a perseverare nella lotta anche a nome di tutte le altre migliaia di detenuti politici palestinesi che guardano a lui come a un esempio.
Jawad Boulous, legale rappresentante di Issawi, ha testimoniato più volte di avere trovato nella sua stanza d'ospedale "fino a sette membri delle forze di occupazione" che consumavano cibi e bevande di fronte a lui per schernirlo e offenderlo, dal che si vede la crassa meschinità della mentalità sionista, incapace, nel suo rozzo materialismo, di comprendere la grandezza del gesto di Issawi e degli altri prigionieri similmente intenti allo sciopero della fame.
domenica 10 marzo 2013
Feroce repressione saudita contro gli attivisti per la Democrazia: processo-farsa paragona l'uso di Twitter a 'Crimine Informatico'!

Un tribunale saudita ha ordinato lo scioglimento coatto di una ONG umanitaria emettendo pesanti sentenze detentive per due suoi dirigenti; la corte ha sciolto l'ACPRA (Associazione Saudita per i Diritti Civili e Politici) prendendo a pretesto presunte 'irregolarità' nella richiesta delle autorizzazioni burocratiche per la sua fondazione.
Inoltre Abdullah al-Hamid, membro direttivo del gruppo, é stato condannato a sei anni di detenzione che si vanno ad aggiungere ai cinque ricevuti in un altro processo e gli sarà impedito di viaggiare fuori dal regno per altri 11 anni dopo la sua eventuale liberazione, Mohammed Gahtani, altro dirigente dell'ACPRA, ha ricevuto una sentenza di dieci anni di prigione e dieci anni di interdizione dal lasciare il paese.
In teoria i due potrebbero sporgere richiesta di appello, ma é ovvio che non sarà accolta. Le condanne originano dal loro uso di twitter per lanciare messaggi e slogan che invitavano alla protesta contro il tirannico regime di Casa Saoud che la corte ottusamente e volutamente (per poter comminare le pene più gravi possibili) ha paragonato a 'crimine informatico'.
Questa é la grande democraticità degli alleati delle potenze imperialiste occidentali, che fracassano i coglioni del mondo ogni giorno con le loro panzane sulle 'Sakineh' e sui presunti 'Omosessuali impiccati' in Iran.
lunedì 4 marzo 2013
Nablus mobilita anche i suoi bambini per domandare la liberazione dei prigionieri politici palestinesi!
Così come parenti e genitori dei prigionieri politici palestinesi non esitano a protestare in comunione coi loro cari, imponendosi rinunce che possono rivelarsi anche fatali, le generazioni più giovani del popolo di Palestina non si astengono certo da manifestare la loro solidarietà e vicinanza ai detenuti che stanno combattendo quella stessa lotta che un domani diventerà la loro.
Con questo spirito migliaia e migliaia di bambini e ragazzi di Nablus e dintorni, in Cisgiordania, si sono radunati con bandiere e cartelli e striscioni che avevano realizzato da loro stessi chiedendo che i detenuti politici attualmente in sciopero della fame nelle galere dell'occupazione sionista vengano quanto prima rilasciati.
Ricordando l'esempio del recente martire Arafat Jaradat, morto per le conseguenze delle spietate torture inflittegli dagli aguzzini del regime ebraico, i giovani della West Bank hanno invitato anche la tiepida e ipocrita comunità internazionale a riconoscere una volta per tutte la criminale condotta israeliana e prendere le appropriate misure affinché essa sia sanzionata e punita a dovere.
Con questo spirito migliaia e migliaia di bambini e ragazzi di Nablus e dintorni, in Cisgiordania, si sono radunati con bandiere e cartelli e striscioni che avevano realizzato da loro stessi chiedendo che i detenuti politici attualmente in sciopero della fame nelle galere dell'occupazione sionista vengano quanto prima rilasciati.
Ricordando l'esempio del recente martire Arafat Jaradat, morto per le conseguenze delle spietate torture inflittegli dagli aguzzini del regime ebraico, i giovani della West Bank hanno invitato anche la tiepida e ipocrita comunità internazionale a riconoscere una volta per tutte la criminale condotta israeliana e prendere le appropriate misure affinché essa sia sanzionata e punita a dovere.
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