sabato 1 ottobre 2011

La popolazione di Amman di nuovo in piazza contro le finte 'riforme' di Re Abdallah!


Migliaia e migliaia di cittadini giordani sono scesi in strada dopo le preghiere del venerdì nella capitale del regno ascemita, Amman, per domandare le dimissioni del Primo Ministro Marouf Bakhit e lo scioglimento della Camera bassa del Parlamento. I dimostranti hanno marciato dalla Moschea di Al-Husseini fino al Municipio, inalberando cartelli e striscioni che accusavano il Premier di corruzione e cantando slogan contro di lui e il suo Governo.

La protesta é detonata dopo che la Camera ha passato un disegno di legge che criminalizza le accuse di corruzione verso rappresentanti politici con multe variabili dai 30mila ai 60mila dinar (da 31500 a 63000 Euro, circa), in un evidente tentativo di imbavagliare i media d'opposizione che ultimamente avevano rivelato diversi scandali di questo genere concernenti il gabinetto e la maggioranza di Bakhit.

La popolazione é anche insoddisfatta delle recenti 'riforme costituzionali' promulgate dal re Abdallah, che ritiene superficiali e cosmetiche e molto minori di quelle promesse a giugno; all'inizio dell'estate infatti, spaventato dalla mobilitazione popolare, il monarca aveva promesso modifiche ben più radicali, fra cui ad esempio la formazione di governi basati sul risultato delle elezioni e non di nomina regia.

Ovviamente niente di tutto ciò si é visto anche se, come molti corrotti monarchi della regione, il reuccio ascemita é considerato "un baluardo della democrazia" dalle ipocrite e arroganti potenze imperialiste.
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