mercoledì 12 ottobre 2011

Netanyahu si preparerebbe a rilasciare 1400 prigionieri politici palestinesi in cambio di Schalit!


Dopo il collasso della bozza di accordo tedesca e quasi un anno di stallo delle trattative sono ripresi negli ultimi giorni, quasi con frenesia, i contatti tra il regime di occupazione e il Movimento di Resistenza Hamas per arrivare a un'intesa che porti, dietro la liberazione di un cospicuo numero di prigionieri politici palestinesi, al rilascio dell'Ebreo francese Gilad Schalit che, arruolatosi nelle forze armate sioniste, é stato catturato dalle Brigate Al-Qassam mentre si preparava a violare i confini della Striscia di Gaza in un raid armato.

Da cinque anni e quattro mesi in mano ai Resistenti palestinesi, Schalit é stato offerto a più riprese come 'pedina di scambio' al Governo Olmert e a quello Netanyahu, ma l'ostinata intransigenza sionista ha sempre impedito ogni intesa in merito. Sembra che, elemento cardinale in questa possibile intesa, sia stata la mediazione dell'Egitto post-Mubarak.

Per quanto imponente possa parere la cifra di 1400 prigionieri politici da liberare in cambio di Schalit bisogna ricordare che sono tra i sette e gli ottomila i Palestinesi imprigionati nelle carceri israeliane per motivi connessi alla Resistenza. Alcuni di essi sono detenuti senza nemmeno che un'accusa precisa sia stata formulata nei loro confronti ('dentenzione amministrativa'); dozzine di bambini, poi, sono letteralmente nati in prigione da madri detenute e non ne sono mai usciti.
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