venerdì 6 gennaio 2012

Egitto, chiesta la pena di morte per Mubarak: "Sua la piena responsabilità per le vittime della repressione!"


Al Cairo si sta avviando a conclusione il processo a carico dell'ex autocrate del Nilo Hosni Mubarak, detronizzato dalla massiccia e prolungata insurrezione popolare che l'11 febbraio scorso lo scalzò dal trono che occupava da oltre 30 anni; depositando le proprie arringhe finali i pubblici ministeri che cercano di dimostrare al di là di ogni ragionevole dubbio la diretta responsabilità di Mubarak nella catena di decisioni che portò all'uccisione di centinaia di dimostranti in ondate repressive progressivamente più forti e più inutili hanno richiesto esplicitamente che nei suoi confronti, qualora il tribunale lo ritenga colpevole, venga applicata senza indugio la pena massima, cioé, nell'ordinamento giudiziario egiziano, quella capitale.

"Impiccagione per l'Ex-presidente", la richiesta di pena di morte non sembra avere preoccupato più di tanto l'imputato che durante le varie fasi del processo si é limitato a giacere su una barella, sdegnosamente disinteressato, ultimamente anche con lenti affumicate sugli occhi a non far capire se ascolti o sonnecchi, i capelli non più sottoposti alle vigorose tinture dei giorni del potere via via più stinti e inargentati alle radici. Tuttavia anche la pretesa di avere la salute minata dall'età avanzata (83 anni) sembra sia stata smentita da perizie cliniche diverse da quelle di parte che, a parte i normali acciacchi dell'età, avrebbero giudicato Mubarak relativamente in buona salute e non bisognoso di particolari regimi o protocolli di cura.

Forse il tribunale potrebbe, in omaggio formale alla legge, condannare l'imputato a morte e subito dopo commutare la sentenza in ergastolo per via dell'anzianità. Nella maggior parte delle giurisprudenze occidentali, del resto, una persona ultrasettantacinquente già difficilmente viene tenuta in carcere; l'applicazione di misure attentuanti potrebbe fare molto per magnificare le credenziali di Democrazia del nuovo Egitto post-rivoluzionario. A meno che, nel rozzo tentativo di placare la piazza con un 'sacrificio di sangue' il Consiglio Supremo delle Forze Armate del Maresciallo Tantawi (sopra) non decida di andare fino in fondo e di far dondolare l'ex Presidente da un cappio. Sarebbe però, secondo chi scrive, un presagio molto negativo per il Paese e il suo futuro.
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