mercoledì 17 ottobre 2012

Le ultime vittime dei gas tossici di Re Al-Khalifa: un dimostrante e una bimba di nemmeno un anno!

Una cosa si può dire delle tirannidi impiantate e coltivate in Medio Oriente dall'arroganza imperialista globale. Esse non retrocedono di fronte a nessuna iniquità, per esse la crudeltà più disumana é una abitudine costante, che esse si chiamino 'Regime ebraico in Palestina', 'Dinastia Al-Saoud', 'Dinastia Al-Thani', 'Dinastia Al-Khalifa', 'Terroristi wahabiti in Siria' o in qualunque altra versione si declinino i vari nomi e sigle del servilismo e dell'abiezione.

Secondo i più recenti dispacci delle agenzie internazionali nell'Isola-Stato di Barhein due nomi si sono aggiunti a quelli delle centinaia e centinaia di vittime della repressione reale (facilitata da truppe saudite, qatariote e dai crudeli e fanatici mercenari reclutati in Pachistan) che prosegue indisturbata nel totale disinteresse e silenzio ipocrita dei principali "difensori dei diritti umani" (quando fa loro comodo).

Uno dei due morti era un uomo adulto che aveva preso parte a una marcia di protesta, ma la seconda, Huda Sayed Nima Sayed Hassan, era una bambina di nemmeno un anno, avvolta e soffocata a morte dalla coltre di gas urticante "Made in Usa" venduto dal Nobel per la Pace Obanana al suo alleato Re Al-Khalifa.

I protocolli di uso degli agenti gasogeni urticanti proibiscono severamente di sparare i candelotti contro case o edifici proprio per evitare che un ambiente, da essi saturato, si trasformi in una camera a gas. E proprio in una vera 'camera a gas' che prima era la sua cameretta, ha trovato la morte la piccola Nima, ennesima vittima illamentata della follia dei tiranni sunniti del Golfo.
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