martedì 20 novembre 2012

A Gaza é tregua! Gratitudine dei Palestinesi all'Iran e alla Siria per le armi che hanno fermato l'escalation folle di Netanyahu!

Riportiamo in tempo reale la notizia (speriamo di poterla confermare il prima possibile) del raggiungimento di una tregua tra il regime ebraico di occupazione e i Palestinesi del ghetto martoriato di Gaza; secondo quanto riportato dalle agenzie internazionali il cessate-il-fuoco dovrebbe diventare ufficiale dalla mezzanotte di oggi.
Rispetto al precedente "pogrom" militare di 'Piombo Fuso' voluto dai criminali di guerra Ehud Olmert e Tzipi Livni salta subito agli occhi che questo attacco voluto da Netanyahu, Barak e Lieberman non ha avuto una componente terrestre, mentre quattro anni fa le truppe sionaziste avevano imperversato per giorni nel territorio di Gaza.
La risposta va cercata nel totale fallimento della campagna aerea che non é riuscita a garantire gli obiettivi "minimi" dal punto di vista di indebolimento dell'infrastruttura militare dell'enclave costiera; l'unico risultato raggiunto dai raid aerei é stato quello di massacrare molti civili (oltre 110) ma per tutta la durata dei bombardamenti obiettivi sionisti sono stati colpiti e martellati dai razzi della Resistenza, con intensità e con portate finora inaudite: Beersheba, Dimona, Gerusalemme, Rishon Letzion, Tel Aviv, sono finite sotto il tiro dei Grad, dei Fajr-3 e dei Fajr-5 donati ai Palestinesi da Siria e Iran.
Di fronte all'idea di un proseguire del martellamento, di fronte al totale fallimento delle batterie "intercettatrici" di 'Iron Dome', che sono state traforate ripetutamente da proiettili singoli che viaggiavano oltre la capacità dei radar di tracciarli, ma anche da sciami di razzi più piccoli che ne saturavano i computer balistici, la prospettiva di vedere i soldati di Tsahal cadere vittime di imboscate e agguati (magari venendo presi prigonieri e mostrati in tv!) mentre i proiettili continuavano a cadere sulle città israeliane ha fatto desistere i pur sanguinari gerarchi di Tel Aviv dai propositi bellicosi.
Come ha dichiarato il Vicesegretario Generale della Jihad Islamica in Palestina, Ziad Al-Nakhala, "Ogni componente della struttura militare palestinese in Gaza é da ricondurre alla volontà iraniana di rifornire generosamente i combattenti della Striscia: dal singolo proiettile ai razzi ai missili anticarro e antiaerei, tutto viene dall'Iran, dalla Siria e dall'Asse della Resistenza". Oltre ai 'Fajr' iraniani da 333mm (i veri 'eroi' di questi giorni di fuoco) le milizie palestinesi hanno lanciato 'Grad' da 122mm, razzi multipli da 107mm e i nuovi razzi prodotti in loco ma migliorati e modificati secondo le tecniche e gli insegnamenti iraniani (come i nuovi M-75 di Hamas e delle Brigate Qassam).
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