lunedì 16 settembre 2013

Trentun anni dopo il momento di gloria del LNRF Ibrahim Amin si interroga sul ruolo odierno della Sinistra libanese

Era esattamente trentuno anni fa, dopo l'invasione a tradimento del Libano e il massacro insensato di Sabra e Chatila che una vasta coalizione popolare di movimenti, partiti e sigle dell'arcipelago libanese di forze di Sinistra e Nazionaliste confluirono nel Fronte Nazionale di Resistenza Libanese con l'obiettivo di fermare a tutti i costi l'invasore sionista davanti alla capitale Beirut.

I 'Jammoul', pagando un costo altissimo, che per molti si misurò con la vita o con ferite e mutilazioni che perdurano ancor oggi, contribuirono a fermare la macchina di morte sionista: se uno dei macellai del Boia Sharon, il Brigadiere Eli Geva, si rifiutò di portare le sue truppe tra le strade dove il suo superiore gli ordinava di avanzare non fu certo come recita la patetica giaculatoria filo-israeliana per "timore di infliggere perdite civili" (chi ha mai visto un sionista preoccuparsi di ciò?) ma piuttosto la consapevolezza che dietro ogni cortile, dietro ogni muro sbrecciato, poteva nascondersi una squadra di militanti Jammoul decisi magari a morire ma determinati a fermare i blindati con la svastica a sei punte.

Del Fronte Nazionale di Resistenza facevano parte il Partito Comunista Libanese, l'Organizzazione di Azione Comunista, il Partito d'Azione Araba Socialista e l'SSNP, celebre formazione della Sinistra Nazionale siriana e libanese. Oggi, a tanti anni da quella vampata di gloria, il giornalista Ibrahim al-Amin sulle colonne di Al-Akhbar si domanda che ruolo é rimasto a giocare alle forze di Sinistra comunista e socialista nel palcoscenico libanese.

L'SSNP non rientra in questa equazione, visto che ha un suo ruolo autonomo e piuttosto rilevante che lo vede importante interlocutore di Berri, Nasrallah, Aoun e degli altri partner dell'Alleanza 8 Marzo, ma, purtroppo, quel che rimane dei Jammoul é ben distante da una simile rilevanza politica.

L'attualità, con la continua aggressione sionista e imperialista nella regione, sostenuta dalle forze più veteroconservatrici delle monarchie arabe del petrolio, sembrerebbe l'ideale per una potente resurrezione degli ideali di riscatto antagonista di una Sinistra unita e determinata, se le forze d'area presenti oggi in Libano vogliono prendere al volo questa occasione, suggerisce Al-Amin, dovrebbero avere il coraggio di 'voltare pagina', pensionare le loro vecchie classi dirigenti rimaste ormai ancorate al XX secolo e spianare la strada al 'sangue giovane' di una generazione ansiosa di confrontarsi con le sfide del futuro con la stessa stoica determinazione con cui i 'Jammoul' di trent'anni fa affrontavano i panzer di Sharon.

6 commenti:

  1. Non ha senso parlare oggi di "sinistra" semmai ha senso parlare di campo della resistenza e campo imperialista, poi i sistemi politici all'interno dei paesi posso essere differenti, di certo non turbo liberisti ma con poteri centrali forti, nazionali e sovrani.
    I porci traditori delle pseudo sinistre atlantiche europee hanno capito tutto e accusano certe parti politiche di essere fascio comunisti mentre i più astuti usano la neo lingua orwelliana del politicamente corretto, ora se un uomo è un uomo deve essere prima di tutto un patriota ed ambire alla sovranità nazionale, un paese sovrano deve limitare il divario fra ricchezza e povertà e far partecipare tutti i suoi cittadini con orgoglio alla difesa della patria intesa come famiglia culturale e di tradizioni, i rapporti tra paesi fratelli devono essere pacifici ed equilibrati e nessuno deve prevaricare economicamente il paese più debole ma semmai aiutarlo, tutti i paese devono mirare a certi obbiettivi minimali come la sovranità alimentare e se possibile energetica, chi parla di "sussidiarietà" và abbattuto sul posto, chi parla di liberalismo và strozzato nella culla.
    Ivan

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    1. Evidentemente Ibrahim Amin ha una sensibilità di Sinistra inoltre in Libano esiste ancora un Partito Comunista che, pur sotto la soglia di rappresentatività, vi é comunque prossimo ed é ancora in buoni rapporti con l'Alleanza della Resistenza, quindi il suo augurio che questo partito e quanto resta delle altre organizzazioni dell'LNRF possano rinnovarsi, serrare le fila e magari raccogliere quell'addizionale di consenso che magari serva a consegnare una più che solida maggioranza all'Alleanza 8 Marzo é legittimo e comprensibile anche da noi.

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  2. Condivido caro S.Kahani, ma ormai in Italia i discorsi di "sinistra" sono diventati insidiosissimi, il vero e proprio tradimento data dagli anni '70, questi soggetti si sono infiltrati sino ai massimi livelli istituzionali in seguito alla campagna acquisti dell'USIS, di altre agenzie e di circoli di influenza britannici sempre presenti in Italia.
    Il Libano è più esposto alle mire imperiali per cui tutto quello che è utile per rafforzare l'Alleanza della Resistenza è benedetto e benvenuto, per il fatto che il Libano è così esposto la dissimulazione è anche molto più difficile che in Italia perchè è tutto più immediato e chiaro.
    In Italia la sinistra storicamente è sempre stata un poco allergica alla parola "Patria" che ha assunto un significato molto diverso da "Rodina" e questo ha dato spazio alle frange internazionaliste che si rifanno al trozkismo il cui vecchio campione è quel dannosissimo vecchio porcone che è Noam Chomsky, io penso che l'ambiente più adatto per i trozkisti sia la montagna perché è facile trovare una picozza in loco.
    Ivan

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  3. Non ha senso parlare di destra o sinistra in Italia, ma non solo in Italia. Destra e sinistra sono solo due opposti, dati in pasto alle masse, per dar loro l'impressione di poter sciegliere [che scelta è mai, se devo sciegliere tra due fazioni imposte da qualcun'altro?] e contare qualcosa, tutto qui. Se il voto contasse veramente qualcosa, pensate che ci lascerebbero votare? Sia la destra che la sinistra, perseguono ormai gli stessi programmi. Guardate i vari Prodi, Napolitano, Ciampi, tutti provenienti dalla sinistra, però sono stati i principali fautori della totale svendita dell'Italia ai banchieri vampiri della Germania, di Bruxelles, e del FMI. Guardate Hollande, uno di sinistra, la cui retorica è più bellicista di quella di Bush. Sinistra e destra, servono gli stessi interessi, cioè gli interessi dei banchieri internazionali. Ma intanto la gente è convinta di poter sciegliere e contare qualcosa... Sic!!...

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    1. Questo che dici é sacrosanto Christian, ma se in Libano esistono formazioni di Sinistra che hanno sempre saputo stare dalla parte giusta, tanto da non aver avuto alcuna remora, nel momento di 'Annibale alle Porte' ad allearsi saldamente con un partito dalla forte storia e tradizione nazionalista (SSNP) allora questa formazioni sono benvenute se sanno recuperare seguito e popolarità nell'ambito della più vasta coalizione di forze anti-imperialiste e anti-sioniste!

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    2. Certamente. Siamo d'accordo. Io ho portato l'esempio Italiano, ma ogni paese ha la sua realtà politca. In Libano la situazione, non solo politica, è estremamente diversa dalla situazione generale Italiana; I Libanesi [o comunque la maggioranza di loro] come altri Popoli, hanno ancora una coscienza collettiva Patriottica o Nazionalista [nelle "dosi" giuste], tenendo poi conto di quello che il Libano ha dovuto subire, ed in parte subisce tutt'ora da sionazisti e parte delle potenze occidentali con i loro subalterni del Golfo Persico. I Libanesi, e questo è un bene enorme, hanno ancora a cuore la loro Patria, la sovranità della loro Patria, sentimento che ormai in Italia, a parte le dovute eccezioni, non esiste praticamente più. Fa tristezza vedere un Popolo come quello Italiano, stritolato dalla "elité" finanziaria/mondialista, senza che nulla si smuova, tra l'altro vicino ad un punto di non ritorno. D'altronde si sa che purtroppo il Popolo Italiano, pur essendo un Gran Popolo, è lento a percepire ed a reagire in massa, continuamente distratto da un pallone, dalle vicende giudiziarie del "caimano" del Pdl, da due veline, reality del cazzo, e da tutti quei falsi miti di stra-consumo ad oltranza e "libero mercato", che gli Americani dal 43 in poi ci hanno rifilato. Forse, per come la vedo io, l'Italia avrebbe bisogno di un qualche tipo di evento, che serva per dare una "svegliata" e smuovere la gente a lottare per i propri giustissimi e sacrosanti Diritti; Forse così ci sarebbe una possibilità che le cose in Italia cambino corso. Ammirazione per i Libanesi, che nel 2006 hanno sbarrato la strada agli invasori sionazisti [figuriamoci adesso!...], e che hanno a cuore la loro Nazione, e loro sovranità, e che comunque rappresentano un importante "tampone" contro le truppe sionaziste.

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