venerdì 19 dicembre 2014

Gli attacchi aerei irakeni (e iraniani) hanno decapitato l'ISIS e gli Usa cercano di 'rubare' il merito!

Abbiamo sempre sostenuto che grazie al costante supporto tecnico e logistico di Russia e Iran le forze aeree irakene sono riuscite a risollevarsi dallo stato di profonda prostrazione in cui le aveva ridotte la prolungata occupazione americana (che non voleva lasciare dietro di sé forze armate mature ed efficienti, ma dei perenni 'clientes' in costante bisogno di continui acquisti di fallace e costosissimo materiale militare Usa) e a condurre una letale campagna aerea contro i takfiri dello 'stato islamico' soprattutto grazie ai Sukhoi-25 e agli elicotteri Mi-24 e Mi-28.

Abbiamo anche sempre sostenuto che i bombardamenti irakeni (e in parte anche quelli iraniani di cui recentemente si é avuta la conferma ufficiale)  hanno causato gravissime perdite all'ISIS, tra cui moltissimi 'dirigenti' ed autoproclamati 'emiri'.

Adesso per cercare di dare un po' di lustro alla loro fallimentare 'campagna aerea' contro l'ISIS gli Usa cercano di arrogarsi il merito di quelle eliminazioni; recentemente la CNN (settimane se non mesi dopo la loro morte) dà la notizia della dipartita dei leader takfiri Haji Mutazz, Abd al Basit e Radwan Talib, ascrivendone il merito ai 'raid' di Obama.

In realtà come abbiamo dimostrato nel nostro articolo precedente la maggior parte dei cosiddetti 'bombardamenti Usa' sono in realtà "subappaltati" a piloti sauditi, qatarioti e degli Emirati Arabi, che spesso per mancanze e difetti nel loro addestramento, quando non addirittura per vicinanza ideologica coi terroristi che dovrebbero colpire, scaricano le loro 'payload' su dune e plaghe desertiche prima di far ritorno alla base.

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