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venerdì 31 ottobre 2014

Hezbollah e la Jihad Islamica Palestinese commentano l'azione contro yeshua glick e piangono il martire Hejazi!

Grande soddisfazione da parte dell'organizzazione sciita di Resistenza Hezbollah nel commentare l'abbattimento in Cisgiordania del rabbino invasore yeshua glick che poteva tranquillamente rimanersene negli Usa e invece ha scelto e voluto di occupare terra non sua.

"Eroica operazione contro uno dei simboli dell'estremismo razzista giudeo", ha dichiarato il portavoce di Hezbollah commentando l'avvenuto e lodandolo come "esempio di dedizione, coraggio, precisione e zelo nel difendere i Diritti dei Palestinesi e la sublime santità di Al-Aqsa".

Anche la Jihad Islamica Palestinese ha congratulato il responsabile dell'azione e ha commemorato il sacrificio del martire Moataz Hejazi, ucciso in una barbara cieca rappresaglia dagli sgherri dell'occupazione militare sionista.

Inizia la lotta armata in Cisgiordania? Rabbino estremista colpito quattro volte da abile e coraggioso tiratore!

Quattro colpi d'arma da fuoco, allo stomaco, al torace, al collo e al braccio, hanno abbattuto nella giornata di ieri l'invasore e occupante illegale di terra palestinese yeuda glick, attivista razzista che negli anni si era reso noto per gli appelli estremistici alla distruzione della sacra Moschea di Al-Aqsa.

Attualmente il rabbino invasore si trova in coma.

Il tiratore scelto che ha preso di mira con freddezza e precisione il nemico della Palestina é riuscito ad allontanarsi con successo a bordo di una moto e a mettersi in salvo; questa operazione di Resistenza potrebbe essere l'avvisaglia della lungamente attesa insurrezione armata della Cisgiordania, una possibilità per cui Palaestina Felix ha sempre dichiarato il suo appoggio morale.

Chi vive sotto costante occupazione militare in un regime di Apartheid ha tutto il diritto di sollevarsi con le armi, le ragioni dei legittimi abitanti della Palestina sono totali e indiscutibili, come lo erano quelle dei cattolici dell'Ulster e dei neri del Sudafrica.

Ore dopo, in una bestiale, ingiustificata operazione militare, gli invasori sionazisti della Cisgiordania hanno massacrato l'ex-prigioniero politico Moataz Hejazi invadendo la sua casa nel quartiere di Abu Tor di Al-Quds occupata.

Hejazi non aveva niente a che fare con la coraggiosa operazione di Resistenza che ha colpito il rabbino razzista.

giovedì 1 agosto 2013

PFLP (e Hamas) sparano a zero su Fatah e sui fasulli 'negoziati' imposti da John Kerry ai cacicchi di Ramallah!

Nella foto qui sopra vediamo cosa vuol dire "negoziare" secondo i satrapetti di Fatah installati da quasi sette anni senza alcuna legittimazione popolare o democratica ai vertici dell'Anp, che é ormai l'amministrazione Quisling della West Bank per conto del regime di occupazione sionista, che annette territori, costruisce colonie, brucia e devasta oliveti e mandorleti, scarica acque nere e rifiuti tossici a suo piacimento, ruba pozzi e falde acquifere a mano salva, mentre a reprimere la popolazione palestinese ci pensano, il più delle volte, i mazzieri di Fatah, diventati ormai abili quanto i sionisti a tormentare i legittimi abitanti della Cisgiordania.

 Per questi bei signori 'negoziare' vuol dire accomodarsi a una tavola imbandita con tovaglie di lino, fini porcellane e calici di cristallo e, tra una portata e l'altra, sentirsi elencare le imposizioni a cui dovranno adattarsi per volontà del 'popolo eletto', la 'razza superiore'. Dopo il caffé e l'ammazzacaffé i kapò di Ramallah tornano alle loro ville edificate e arredate coi fondi Usa e UE di cui dispongono come 'cosa loro' e impartiscono gli ordini relativi ai loro lacché, ai gendarmi e agli askari di Israele.

A denunciare la connivenza criminale tra i vendipatria di Fatah e gli occupanti di Tel Aviv ci ha pensato il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina che, in un comunicato rilasciato ieri ha ricordato a Fatah la futilità dei passati tentativi di negoziato, la vasta opposizione popolare a questo nuovo 'bout' di trattative e la necessità di abbandonare una volta per tutte la strada sbagliata e improduttiva imboccata ad Oslo e di formare una nuova strategia nazionale basata sulla Resistenza.

Anche Haj Abu Samer Mosa, della Jihad Islamica Palestinese, ha condannato la decisione di Abbas e soci indicando come essa contraddica il consenso popolare, ormai in massima parte avverso a ogni nuovo 'negoziato'. Una dichiarazione di simili toni é arrivata anche dal Governo della Striscia di Gaza, per bocca di un portavoce di Hamas.