lunedì 28 marzo 2011

Erdogan propone mediazione tra Tripoli e gli insorti ammonendo la Nato: "L'opzione militare porta solo al disastro!"


La Turchia del Primo Ministro Recep Erdogan esprime 'preoccupazione' per la maniera in cui le potenze occidentali della NATO si sono incaricate di intervenire militarmente in Libia, facendo alzare i jet e iniziando a bombardare ancor prima di aver chiaro come dovesse intendersi il mandato della Risoluzione ONU 1973, avvertendo i suoi incauti colleghi inglesi, francesi e americani di come alcune recenti campagne militari iniziate all'insegna dell'ottimismo e della faciloneria si siano trasformate in veri e propri incubi.

"Quando dieci anni fa la NATO cominciò a bombardare l'Afghanistan si parlava di 'passeggiata' e di un pronto ritiro dopo avere instaurato un regime alternativo a quello dei Talebani...e ancora oggi uomini della NATO sono in Afghanistan, senza che si intraveda una possibile soluzione; non troppo dissimile, poi, fu l'inizio della campagna in Irak".

Erdogan ha indicato una possibile via d'uscita nell'apertura di un dialogo costruttivo tra ciò che resta del regime di Gheddafi e del suo Governo e il Consiglio nazionale di Transizione basato a Bengasi, in maniera che si trovi una soluzione 'politica' che preveda eventualmente un esilio di Gheddafi e famiglia e la formazione di un nuovo Governo rappresentativo e riconosciuto da tutte le tribù e le fazioni in gioco, da raggiungersi in una cornice di cessate-il-fuoco che limiti distruzioni materiali e soprattutto morti tra i civili.

Ovviamente, per iniziare un simile processo "Gheddafi deve dare assicurazioni e compiere gesti distensivi e convincenti", mentre da parte sua la NATO dovrebbe cessare i raid, pur rimanendo all'erta con tutti i suoi mezzi di dissuasione. Altrimenti continuare sulla strada del solo intervento militare, ha ammonito Erdogan, porterà soltanto a "Gravi e spiacevoli conseguenze, e non solo per la Libia o per il suo popolo, ma anche contro coloro che si sono fatti da subito capofila dell'azione armata per soddisfare le loro mire e ambizioni personali".

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