martedì 15 marzo 2011

Sale il bilancio delle proteste yemenite, gli insorti prendono il controllo di due città


Gruppi di manifestanti anti-governativi avrebbero preso il controllo di due città yemenite: Al-Jawf, al confine con l'Arabia Saudita, nel Nordovest del paese, e Marib, a Est della capitale Sanaa, dove si trovano diverse installazione petrolifere e metanifere, operate da compagnie straniere.

Il Governatore di Marib, Ahmed Naji al-Zaidi, sarebbe stato ferito poco fuori del palazzo del Governo locale e sarebbe stato portato in un ospedale di Sanaa, dove si troverebbe tuttora. Almeno tre uomini dell'esercito sarebbero stati uccisi negli scontri avvenuti lunedì 14.

Intanto si ingrossano le file della protesta, una grande federazione di clan tribali, i Baqil, si sarebbero uniti al campo di forze che chiedono le dimissioni di Ali Saleh, padre-padrone dello Yemen (prima del Nord, poi unificato con la guerra civile di inizio anni '90) fin dal 1978. Anche due dignitari governativi sarebbero passati dalla parte della rivolta.

A Sanaa si conterebbero almeno 40 feriti e diversi morti dopo le violente repressioni delle manifestazioni di ieri, con testimoni che affermano di essere stati fatti bersaglio di proiettili di piombo e non di gomma o plastica; anche ad Aden, località strategicamente affacciata sul Mar Arabico, si avrebbe notizia di un imponente schieramento di forze di sicurezza, volto a prevenire nuove proteste.

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