venerdì 18 marzo 2011

Anche lo Yemen piange i suoi caduti, oltre 40 vittime nella piazza dell'Università di Sanaa!



Numerosi cecchini hanno aperto il fuoco contro i manifestanti che, nella capitale yemenita Sanaa, stavano radunandosi presso la piazza dell'Università per dare vita a un'altra giornata di dimostrazioni e lotte contro l'autocrazia di Ali Abdullah Saleh, dominatore unico della scena politica Nordyemenita fin dal 1978, poi, dal 1994, padre-padrone di tutta quella che una volta veniva chiamata 'Arabia Felix'.

Oltre quaranta morti e più di un centinaio di feriti sono stati il prezzo della codarda repressione armata: sui corpi dei caduti e dei feriti i colpi quasi sempre indirzzati a testa, collo, tronco, denunciavano l'impiego di fucili di precisione con ottiche telescopiche.

Nonostante questo indizio incriminante, Ali Saleh ha avuto il coraggio di presentarsi sui teleschermi asserendo che ad aprire il fuoco erano stati 'abitanti locali' che non condividevano gli ideali dei dimostranti, come se in tutto lo Yemen vi fosse ancora qualcuno che parteggiasse per lui, a eccezione dei corrotti notabili della sua 'corte' e degli ufficiali e miliziani delle forze di sicurezza.



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