martedì 15 marzo 2011

Sorpresa! Il killer dei coloni ebrei fondamentalisti probabilmente è un thailandese: il movente, salari non pagati!!


Mentre in tutta la Cisgiordania ancora impazza il "Pogrom" sionista con cui poliziotti, soldati e coloni ebrei degli insediamenti illegali stanno razziando, devastando, incendiando case, campi, negozi e immobili palestinesi, mentre non si contano ormai più i pestaggi, le aggressioni e gli atti di violenza contro gli abitanti di villaggi e cittadine dalla furia pretesa 'vendicatrice' dell'autoproclamato "Popolo eletto", ad accrescere la sofferenza e la frustrazione della Palestina e dei suoi amici e sostenitori si aggiunge il fatto che, con ogni probabilità, le autorità sioniste abbiano a bella posta trascurato le indagini e le ricerche del vero assassino dei cinque abitanti di Itamar per poter meglio indulgere nella loro orgia di abusi distruttivi e persecutorii.

Infatti, a quanto raccolto dall'agenzia di stampa Quds Net i residenti del vicino villaggio di Awarta, a ridosso del quale é stato eretto l'insediamento illegale ebraico, avevano chiaramente sentito, pochi giorni prima della strage, il violento litigio tra la famiglia di coloni e un lavorante thailandese, che reclamava a gran voce il pagamento di 10,000 shekel (poco più di 2000 Euro), per servizi e lavori prestati e non retribuiti a tempo debito. Il lavorante, cacciato in malo modo dai coloni, adamantini nel non volergli corrispondere un solo shekel, avrebbe gridato verso il recinto dell'insediamento che "gliel'avrebbero pagata, in un modo o nell'altro".


Ma, anziché perseguire questa pista, che quasi certamente avrebbe portato all'arresto del colpevole entro poche ore dal fatto, le autorità israeliane hanno preferito approfittarne per infierire sui palestinesi come 'camicie brune' nella Notte dei Cristalli; nel solo villaggio di Awarta, dove si trovavano i testimoni oculari della lite fra i coloni morituri e il bracciante asiatico, sono state sequestrate oltre cento persone, trasportate nei centri detentivi di Petah Tikva e Hawara, come ha confermato l'Ong  Tadamun (='solidarietà); solo nelle ultime ore, di fronte alla crescente consapevolezza che i sospetti sull'identità del colpevole si stavano sempre più diffondendo grazie ai media liberi palestinesi e a internet gli israeliani hanno convocato tutti i thailandesi e filippini che lavorano nei numerosi insediamenti ebraici illegali della zona per interrogarli.

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1 commento:

  1. Poveri coloni, volevano risparmiare qualche shekel sulle prestazioni del 'boy' thailandese, e ci hanno rimesso la ghirba...ehhhhhh, visto che NON CONVIENE essere sempre tirchi??????

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