lunedì 14 marzo 2011

In Cisgiordania le rappresaglie sioniste sono ormai diventate un "Pogrom"

Così i fanatici ebrei degli insediamenti educano i loro figli alla violenza e al razzismo fin da tenerissima età.
 Come un'orda di sciacalli famelici generali, ministri, rabbini razzisti e altri esponenti dell'elite sionista si stanno avventando sulle carcasse ancora calde dei cinque coloni fondamentalisti uccisi a pugnalate nell'insediamento illegale di Itamar, letteralmente "spremendone" ogni stilla di giustificazione per poter portare avanti una vera e propria serie di "pogrom" di rappresaglia contro tutti i Palestinesi della Cisgiordania, in ciò aiutati dalla complice distrazione della comunità internazionale e dal servilismo ottuso di Fatah, che ha messo a disposizione i suoi 'gendarmi indigeni' nella speranza di rendersi gradito a Israele e di colpire gli avversari politici nella West Bank.

Applicando con rigore artimetico e coerenza storica la lezione dei 'maestri' nazisti il Ministro dell'Interno Eli Yishai (sopra) ha chiesto al Governo di ultradestra di cui ricopre una posizione chiave di dare immediatamente il 'via libera' per la costruzione di 5000 nuove unità abitative in Cisgiordania, in modo da "punire" i sottouomini palestinesi al ritmo di mille famiglie di coloni razzisti armati insediati sulla loro terra per ogni membro della 'razza padrona' ucciso nella notte tra sabato e domenica.

Mostrando ben poca riconoscenza verso i fedelissimi 'askari' di Mahmud Abbas e compagni (cui ormai poco manca per vesitrsi da coloni come nella vignetta soprastante), Yishai ha persino accustato la cosiddetta 'Autorità nazionale palestinese' (da quasi quattro anni occupata e dirottata dalla fazione Fatah) di "incoraggiare gli arabi all'omicidio". Ci viene da dire: forse ha ragione, ma in questo caso Fatah incoraggerebbe all'omicidio dei simpatizzanti e membri di Hamas, tramite gli arresti, le percosse e le torture che colpiscono ogni giorno non i coloni degli insediamenti, ma la popolazione civile, tra gli altri posti, di Nablus, Al-Khalil e Ramallah.

Nel frattempo, continua indisturbata e lontana dai riflettori la ridda di perquisizioni, saccheggi, incendi, devastazioni compiute dalle truppe sioniste ai danni della cintura di villaggi palestinesi attorno all'insediamento illegale di Itamar, dove sono stati rinvenuti i cinque cadaveri. In particolare, nel villaggio di Awarta, truppe israeliane hanno aperto il fuoco con armi automatiche contro i collettori dell'acqua potabile, hanno vergato con lo spray motti e lazzi infamanti sulle pareti delle case e hanno fatto irruzione in diverse, rubando a mano salva proprietà ed effetti personali dei residenti.

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