mercoledì 16 marzo 2011

Reportage esclusivo!! Foto dalle marce per l'unità nazionale palestinese di Gaza e Cisgiordania!!


Come abbiamo già riportato in articoli precedenti, tanto la Striscia di Gaza quanto la Cisgiordania sono state teatro in questi giorni di imponenti manifestazioni per la ricomposizione dell'unità nazionale e la ripresa di un coerente programma di lotta contro l'occupazione.

La seconda proposizione discende direttamente dalla prima visto che, é ormai chiaro persino alle pietre della Moschea di Al-Aqsa, per sanare la frattura tra West Bank e Gaza seguita al fallito golpe del 2007 é necessario 'decapitare' l'attuale organigramma di Fatah, i cui leader sono stati totalmente cooptati nel sistema israeliano di occupazione e repressione e, totalmente isolati dalle istanze della popolazione palestinese, pensano solo a guadagnare 'brownie points' e 'stelline dorate' da Tel Aviv, trasformandosi in servi sciocchi della campagna di persecuzione, apartheid e pulizia etnica portata avanti dal regime ebraico.

L'ultimo, vomitevole esempio del caso lo abbiamo visto in queste ore, con coloni ebrei armati e soldati israeliani impegnati a incendiare, saccheggiare, brutalizzare, aggredire, vandalizzare interi villaggi palestinesi con la comoda scusa della 'morte dei coloni' (in realtà uccisi da un bracciante Thailandese da loro raggirato e picchiato), tutto ciò che la cosiddetta 'Autorità nazionale palestinese' é riuscita a fare, anziché schierare le sue forze a difesa del popolo aggredito, é stato invitare i "bwana" sionisti a 'controllare' i materiali educativi delle scuole cisgiordane controllate da Fatah per verificare come essi 'non incitino all'odio anti-israeliano' e 'quanto bene' Fatah perseguiti, incarceri e torturi i predicatori che in moschea pronunciano sermoni che chiamino i Palestinesi alla lotta e alla resistenza.

Abbas e i suoi complici di Fatah vorrebbero amministrare un bantustan di servi idioti che baciano la mano che li bastona, come essi stessi hanno imparato fin troppo bene a fare in cambio della casacca di kapò del campo di sterminio e dell'offa degli 'aiuti' dei 'paesi donatori' (che alimentano una scandalosa palude di corruttela e speculazioni); purtroppo per loro si trovano a sedere sulla polveriera costituita da milioni di individui di uno dei più tenaci, gloriosi, onorevoli popoli del medio oriente ed é probabile che la miccia che la farà saltare sia stata accesa proprio il 15 marzo, con la marcia che ha riempito le strade cisgiordane.

Sotto le immagini di leader ampiamente onorati e riconosciuti come esempi anche dai seguaci di formazioni differenti (come Arafat e lo Sceicco Yassin), all'ombra delle bandiere nazionali che erano unico vessillo ammesso dagli organizzatori dell'evento, i cittadini cisgiordani si sono visti, si sono contati e hanno capito di essere molti di più della sbirraglia coloniale di Fatah e di essere di più e più forti persino delle truppe antisommossa del regime ebraico.

Come diceva George Orwell "Fino a che non si renderanno conto del loro potere, non si ribelleranno"; ora, dopo le marce, il seme di tale epifania é stato gettato, non in una, non in dieci e non in cento coscienze ma in mille, diecimila, forse in un milione di coscienze.

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2 commenti:

  1. un milione di coscenze ...io direi un miliardo

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  2. Ovviamente parliamo soltanto delle coscienze di coloro che abitano in Cisgiordania, un numero di persone stimato dall'ultimo censimento in 2 milioni e 461mila persone.

    Forse l'anonimo commentatore con la cifra di 'un miliardo' vorrebbe indicare il numero approssimato dei musulmani al mondo, ma vorremmo ricordare che in Palestina vive anche una corposa comunità cristiana, che lotta e resiste insieme ai suoi compatrioti di diversa religione...

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