mercoledì 6 aprile 2011

L'Egittto potrebbe fornire a Gaza i Megawatt di energia che le mancano!


Suhail Sakik, Direttore della Centrale elettrica di Gaza, ha ufficialmente rivolto richiesta all'Egitto di rilanciare un vecchio progetto di collegamento della rete elettrica della Striscia alla rete del Sinai, in maniera da risolvere una volta per tutte la costante penuria di energia che affligge l'enclave costiera assediata da Israele ormai da quasi cinque anni.

"Gaza vive in un costante regime di emergenza energetica a causa di un persistente ammanco del 30% dell'elettricità richiesta dai suoi abitanti e dalle loro attività", ha dichiarato Sakik in una conferenza stampa organizzata da Pal Think e intitolata: "A due anni dalla Conferenza di Sharm sulla Ricostruzione di Gaza". Fu proprio durante quel meeting del 2009 che l'Egitto, allora ancora languente sotto il giogo di Mubarak, si impegnò a fornire a Gaza 'almeno' 150 MW attraverso la propria rete elettrica.

La centrale termoelettrica di Gaza é in deficit di output a causa delle draconiane misure sioniste contro l'importazione di gasolio e altri combustibili nella Striscia, una situazione che si é soltanto aggravata quando, a seguito del Colpo di Stato tentato dalla fazione Fatah contro il legittimo Governo palestinese di Hamas, l'Unione Europea ha interrotto i finanziamenti per Gaza, continuando a inviare il proprio denaro a coloro che avevano cercato di rovesciare con le armi un risultato elettorale riconosciuto come legittimo e regolare dagli stessi osservatori europei.

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