sabato 5 maggio 2012

Gaza esiste, quindi resiste! Apicoltori palestinesi raccolgono 200 tonnellate di miele dalle loro arnie!

Di tutte le palle e le menzogne di cui si nutre e vive l'entità sionista di occupazione della Palestina forse nessuna é più insopportabile di quella che pretenderebbe che gli invasori sionisti abbiano fatto "fiorire il deserto". Prima di tutto perché nei tempi benedetti prima dell'invasione di kazari svizzeri, tedeschi, polacchi, francesi, inglesi, americani e via discorrendo la Palestina non é MAI stata "un deserto" e secondariamente perché il suo popolo sapeva già benissimo come farla "fiorire", come ha fatto ininterrottamente per tutti i secoli e i millenni della sua presenza in loco.
Ne é una dimostrazione l'intensa attività di apicoltura che si svolge nel territorio di Gaza, specialmente nel nord della Striscia, dove dozzine e dozzine di apicoltori, con la sapienza tramandata da generazioni, accudiscono centinaia di alveari abitati da industriosi imenotteri, producendo ogni anno più di duecento tonnellate di miele di altissima qualità e purezza. L'apicoltura, inoltre dà un grandissimo aiuto agli agricoltori e frutticoltori della Striscia: senza le piccole instancabili bottinatrici che visitano ogni giorno migliaia e migliaia di fiori l'impollinazione delle piante diventerebbe difficilissima e costosa.
La Natura, come al solito, é la più grande alleata dell'Uomo e quanto più un popolo vive in armonia con essa e in ossequio alle Sue leggi e tanto meno ha bisogno dei veleni chimici, delle sementi transgeniche, degli impianti di dissalazione con cui i Kazari invasori invece si ostinano a contaminare e intossicare la terra che hanno rubato, per la quale non provano nessun rispetto e nessun amore, nessun legame e nessuna riverenza. Si calcola che senza lo shylockiano strangolamento economico sionista le arnie di Gaza potrebbero tranquillamente raddoppiare la loro produttività.
Per aiutare imprenditori e lavoratori di un settore strategico il Governo palestinese guidato da Hamas ha saggiamente deciso di impiantare un laboratorio per l'analisi e il test della qualità dei mieli di Gaza, con know-how e capitale indigeno.
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