sabato 5 maggio 2012

L'imprenditore dell'assassinio Al-Hashemi imita Berlusconi e accusa e insulta i magistrati che lo processeranno!

L'Ex-vicepresidente irakeno Al-Hashemi, inseguito dal mandato di cattura del Tribunale di Bagdad per una impressionante lista di attività terroristiche condotte dal 2009 al 2011 mentre ricopriva un importante ruolo istituzionale, sembra avere imparato il 'Metodo Berlusconi' per rispondere alle accuse a suo carico: quello di accusare a sua volta i giudici del collegio, riversando contro di loro gli addebiti più fantastici lamentando 'congiure' e 'complotti' contro di lui.


 In realtà l'unico ad avere 'complottato' é stato proprio Hashemi, arrivato a usare i propri agenti di scorta come killer prezzolati (tremila dollari a 'colpo') nel tentativo di scatenare una faida etnica tra irakeni sunniti e sciiti e, dal suo nascondiglio, attualmente fornito dallo sfortunato Premier neo-ottomano Recep Erdogan, ha invece preteso di "non fidarsi dello standard della giustizia irakena" che, secondo lui, "lo avrebbe accusato per motivi politici".

Ma a poco varranno le sue contumelie e le sue accuse, visto che il Tribunale di Bagdad, verificata l'impossibilità di ottenerne l'estradizione prima dai Curdi, poi dai Qatarioti, quindi dai Sauditi e ora dai Turchi, ha infine optato per un processo che vedrà contumace l'Ex-vicepresidente e giudicherà invece tutti i 73 agenti di scorta di cui si sono appurate le responsabilità criminose. Altri 13 agenti, sottoposti ad attente indagini, sono risultati non coinvolti nei crimini di Hashemi e sono già stati rilasciati. All' "imprenditore dell'assassinio" e ai suoi scherani si imputano più di 150 morti.
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