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Le forze armate siriane sono riuscite con severe misure a mettere in sicurezza il confine siro-libanese dalla cittadina di Arsal (nella Valle della Biqa) fino al centro nordorientale di Wadi Khaled, onde prevenire l'infiltrazione di terroristi e provocatori stranieri e di trafficanti di armi e munizioni pagati per rifornirli. Le truppe di Assad sono state costrette a piazzare campi minati in numerosi passi, valli e canali, ma possono ora dirsi certe che i trecento chilometri di confine non precisamente demarcato tra i due paesi siano finalmente impermeabili a infiltrazioni di guerriglieri e insorgenti wahabiti.
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Fonti governative hanno confermato che postazioni d'osservazione sono state create sopra Baalbek e Riyak, lungo tutti i picchi e le alture che sovrastano la Biqa e, grazie al loro utilizzo, numerosi successi sono già stati colti: l'agenzia SANA ha infatti dichiarato che nei pressi di Wadi Khaled, nel corso del week-end un gruppo terrorista é stato intercettato e distrutto dall'esercito, mentre un secondo, nei dintorni di Reef Qusayr, é stato in parte distrutto (sei i morti tra i criminali stranieri) e in parte catturato e messo sotto custodia.
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Altri scontri conclusisi con lo sterminio di molti terroristi si sono avuti ieri ad Halat e ad Al-Arida, mentre i pochi superstiti sono fuggiti verso il Libano e verso le loro basi nelle enclavi sunnite, create con l'aiuto del partito politico del mezzo-saudita Saad Hariri, il Renzo Bossi libanese e burattino di Riyad, Tel Aviv e Washington. Nella giornata di oggi l'Esercito siriano ha anche ripulito il quartiere-satellite di Homs do Al-Sultanieh da un gruppo armato wahabita che stava cercando di re-insediarsi in città. Si suppone che la cellula sia stata individuata grazie a documenti o confessioni ottenute dai compagni di Walid Ahmad "Yasser" al-Ayesh,
il leader terrorista abbattuto in una importante operazione nei pressi di Damasco.
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