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mercoledì 25 aprile 2012

Lo Sceicco Khader Adnan risponde alle domande di Fadi Abu Saada sul suo sciopero della fame!

Lo Sceicco Khader Adnan, rappresentante del Movimento per la Jihad Islamica in Palestina, liberato dall'occupazione sionista dopo essersi quasi ucciso con uno sciopero della fame durato 66 giorni, é stato recentemente intervistato nella sua residenza di Arraba, presso Jenin nella West Bank settentrionale dal giornalista Fadi Abu Saada, riportiamo alcuni brani dell'intervista tradotti in Italiano.

Come ha passato le giornate durante il suo lunghissimo sciopero della fame?

Pregando molto e leggendo il Sacro Corano quando finalmente riuscii a procurarmene una copia; non dormivo mai durante il giorno, ho preferito continuare a dormire con l'oscurità in modo da non avere problemi con gli orari delle preghiere. Le perquisizioni cui venivo sottoposto quotidianamente, anche se ero tenuto in isolamento, erano il momento "divertente" della giornata perché cercavo sempre qualche nuovo modo per sfidare e confrontarmi con i miei carcerieri.

Come cercavano i carcerieri di spezzare la sua determinazione e farle interrompere lo sciopero della fame?
Inizialmente cominciarono a trasferirmi da un ospedale all'altro "per test"; prima a Ramleh, poi a Tel Aviv, poi ad Al-Quds, quindi a Safad. Mi tenevano isolato da chiunque altro e poi arrivarono a tenere tre o quattro secondini sempre con me affinché effettuassero pressioni psicologiche. Mi tenevano legata una mano al piede per ore ed ore, anche quando dovevo usare il gabinetto, dicevano che era "per impedire una fuga" il che era veramente assurdo date le circostanze. Alla fine, lo so che potrà sembrare ridicolo o grottesco, arrivarono persino a trasformare la mia cella in una specie di 'restaurant', tenendo a portata di mano ogni genere di vivanda. Così hanno cercato di spezzare la mia volontà; ma in ultimo questa si é dimostrata più forte di loro.

Che cosa pensa dei 2000 detenuti politici che stanno portando avanti uno sciopero della fame seguendo il suo esempio?

Dico loro: "Andate avanti protetti dalla Grazia di Dio e sarete vittoriosi, avete chiamato questo sciopero 'Battaglia della Dignità', quindi andate avanti e conquistate le vostre richieste, non deludete le vostre famiglie o gli altri prigionieri!".
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mercoledì 18 aprile 2012

Appena liberato lo Sceicco Khader Adnan invita a moltiplicare gli sforzi per liberare tutti i prigionieri politici palestinesi!


Khader Adnan, il coraggioso leader del Movimento per la Jihad Islamica in Palestina, rilasciato ieri dal regime sionista di occupazione dopo essersi quasi ucciso con uno sciopero della fame lunghissimo e doloroso, ha finalmente raggiunto, nella serata di martedì, la sua casa di Arraba, in Cisgiordania. Privandosi di ogni tipo di sostentamento solido per 66 giorni Adnan ha messo i suoi aguzzini sionazisti di fronte al dilemma se fosse più dannoso per la loro immagine liberarlo, ammettendo di non avere alcun motivo solido per tenerlo in carcere oppure farne un martire e subire il backlash mediatico che avrebbe esposto il regime ebraico a un'ondata di riprovazione internazionale maggiore di quella scatenata dalle sue inconsulte e isteriche reazioni al recente poema del Nobel per la Letteratura Guenter Grass.

Per prima cosa lo Sceicco Adnan ha voluto visitare una tenda di solidarietà con lo sciopero della fame portato avanti ancora oggi da moltissimi prigionieri politici palestinesi, ispirati dal suo esempio, e che per tre giorni coinvolgerà ogni singolo palestinese detenuto da Tel Aviv, in una colossale, maginifica dimostrazione di determinazione alla lotta che prova come anche anni o decenni di prigionia non possono intaccare la volontà di Resistenza e Riscatto che brucia intensamente nel cuore di tutti gli oppressi.

"La Jihad Islamica, Hamas e persino Fatah hanno giurato di non retrocedere dalle conquiste di questi storici scioperi; io chiedo alla Croce Rossa di riunire i suoi staff medici e avverto il mondo che i Palestinesi ormai sono in piena rivolta contro la politica sionista di persecuzioni e detenzioni e non cesseranno le loro azioni fino a quando non otterranno giustizia e piena soddisfazione". Adnan ha avvisato che attualmente 4600 prigionieri politici uomini, 180 bambini e 6 donne sono sottoposti a condizioni di detenzione inumana nelle galere di Sion, ricordando a tutti i movimenti di Resistenza e i gruppi politici che la loro liberazione é un imperativo morale prima che politico.
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martedì 28 febbraio 2012

Gravi le condizioni dello Sceicco Khader Adnan, sopravvissuto a stento a 66 giorni di digiuno: verrà presto operato!


Lo Sceicco Khader Adnan, leader del Movimento per la Jihad Islamica in Palestina che si é quasi ucciso con un digiuno di 66 giorni, fermandosi solo 3 giorni e mezzo prima che l'inedia lo conducesse alla morte per protestare contro la pratica illegale e inumana della "detenzione amministrativa" da parte del regime sionista di occupazione della Palestina, con cui centinaia di prigionieri politici palestinesi sono tenuti in carcere senza nessuna accusa precisa, verrà presto operato nel centro medico in cui si trova ricoverato e dove é stato sottoposto a una terapia di riadattamento progressivo alla nutrizione.

Allo Sceicco, prostrato dallo sciopero della fame, sono stati somministrati alimenti fluidi e semiliquidi, nella speranza che il suo tratto digerente ricominciasse piano piano ad assorbirli ma purtroppo il suo intestino, disabituato a funzionare, ha sviluppato un blocco che sarà necessario rimuovere chirurgicamente. L'operazione é resa pericolosa e complicata dallo stato di debolezza generalizzata e di astenia del paziente e potrebbe rivelarsi fatale.

Lo Sceicco Khader ha personalmente invitato i gruppi di sostegno dei Diritti Umani e dei Diritti dei prigionieri politici palestinesi di rivolgere tutta la loro attenzione e tutta la loro influenza al caso della detenuta Hana'a Shalabi, attualmente in sciopero della fame da dodici giorni per protestare non solo contro la Detenzione Amministrativa ma anche contro il suo ri-arresto che viola i termini dei patti per lo scambio di prigionieri con cui nello scorso autunno é stato liberato l'Ebreo francese Gilad Schalit.

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mercoledì 22 febbraio 2012

Vittoria! Lo Sceicco Adnan interrompe il suo sciopero della fame dopo la dichiarazione che la sua detenzione illegale non verrà prolungata


Khader Adnan, lo Sceicco del Movimento per la Jihad Islamica, si é torturato per 66 giorni, rifiutando ogni genere di alimento, perdendo 35 chili di peso e arrivando a un passo dalla morte, con ogni probabilità compromettendo per sempre la sua salute attraverso l'atrofia muscolare e la dilapidazione di risorse insostituibili per l'organismo; lo ha fatto perché considerava una straziante, agonizzante morte per fame preferibile alla prospettiva di una vita sottoposta all'arbitrio del regime sionista di occupazione della Palestina che aveva deciso di tenerlo in prigione a tempo indeterminato senza neppure voler comunicare il motivo del suo arresto.

Adesso, quattro giorni prima che la sua situazione diventasse "irreversibilmente compromessa", lo Sceicco Adnan ha deciso di interrompere la sua estrema forma di lotta una volta ricevuta la notizia che, serrato da presso da ONG, governi stranieri e movimenti d'opinione regionali e internazionali il Governo di Tel Aviv, per bocca del suo Ministero delle Carceri ha deciso di "non chiedere il rinnovo della misura di detenzione amministrativa". La 'Detenzione Amministrativa' é il nome convenzionale per l'aborto giuridico che permette a un giudice sionista di chiedere l'incarcerazione di un Palestinese (si badi, SOLO di un Palestinese) senza dover comunicare il perché, né all'interessato, né ai suoi legali.

L'organizzazione palestinese B'Tselem ha dichiarato che nel corso dell'anno passato il numero dei Palestinesi sottoposti a tale odiosa misura é passato dai 219 in gennaio ai 307 in dicembre, con una impennata quasi del 33 per cento. Di essi il 29 per cento é stato tenuto in prigione tra sei mesi e un anno, il 24 per cento da uno a due anni, diciassette Palestinesi sono rimasti in questo 'limbo' da due a quattro anni e mezzo e uno addirittura per oltre cinque anni!
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lunedì 20 febbraio 2012

Lo Sceicco Adnan al 64esimo giorno di digiuno: "Mi uccido perché voi viviate, muoio perché voi restiate, sostenete la rivoluzione!"


"La Dignità é più preziosa del cibo, della salute, della stessa vita; la Dignità non ha prezzo" al 64esimo giorno di digiuno consecutivo lo sciopero della fame dello Sceicco Khader Adnan é diventato il più lungo della storia della Resistenza palestinese e, come preconizzato dai clinici di PHR che lo hanno visitato qualche giorno fa, con ogni probabilità lo condurrà alla morte.

Randa Adnan, sua moglie, ha dichiarato di 'sentirsi già vedova' e di non aspettarsi altro esito diverso dalla morte del marito, visto che ritiene improbabile che il regime ebraico di occupazione possa liberarlo e che considera "assolutamente impossibile" che lui interrompa il digiuno per salvarsi la vita sottomettendosi al decreto sionista che vorrebbe tenerlo in carcere altri due mesi senza un'accusa precisa.

La moglie dello Sceicco ha esteso un appello al Mondo Arabo, a quelle nazioni che recentemente si sono liberate da tiranni e autocrati filo-occidentali e filo-sionisti e agli Egiziani in particolare: "Affinché si uniscano in solidarietà allo Sceicco Adnan nella sua battaglia, con la stessa determinazione e la stessa furia di quando hanno abbattuto il muro attorno all'ambasciata sionista costringendo i suoi occupanti alla fuga".

L'agenzia di stampa Ma'an ha ricevuto una lettera dettata dallo Sceicco Adnan al suo legale nella quale si legge: "Sono stato percosso, torturato, offeso dagli aguzzini sionisti senza alcuna ragione precisa, ho quindi giurato all'Altissimo di combattere la politica della 'detenzione amministrativa' che ha colpito prima di me migliaia e migliaia di miei compatrioti; l'unico modo significativo in cui posso farlo é offrendo a Lui la mia anima sperando che il Diritto e la Giustizia trionferanno infine sulla tirannia e l'oppressione. Mi uccido perché voi viviate, muoio perché voi restiate, sostenete la rivoluzione!".

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sabato 18 febbraio 2012

Gaza e Jenin scendono in piazza per dimostrare solidarietà allo Sceicco Adnan, al 63esimo giorno di sciopero della fame!


Nero, Verde, Giallo, Rosso, di questi colori si sono paludate le strade e le piazze della Striscia di Gaza e della Cisgiordania quando ieri, dopo le usuali preghiere del venerdì, migliaia e migliaia di persone si sono radunate a dimostrare la loro solidarietà allo Sceicco Khader Adnan, leader del Movimento per la Jihad Islamica in Palestina che é arrivato ormai al 63esimo giorno di sciopero della fame, per protestare, mettendo in gioco la sua stessa vita, contro l'inumana decisione del tribunale sionista che avrebbe voluto tenerlo in carcere quattro mesi senza nemmeno dichiarare il motivo del suo arresto e della sua detenzione.

Il Nero bordato d'oro delle bandiera della Jihad, il Verde degli stendardi di Hamas, il Giallo dei vessilli di Fatah e il rosso di quelli dei Fronti Popolare e Democratico di Liberazione della Palestina, si sono uniti in una girandola di colori e una sinfonia slogan e inni che agli occhi e alle orecchie di Sion devono suonare come una sola nota e una sola parola: "Resistenza!". L'ultimo rapporto dei membri di PHR (Physicians for Human Rights) ha dichiarato che lo Sceicco Adnan ha già sofferto "un significativo e pericoloso tasso di atrofia muscolare" e che non é certo, anche quando interrompesse il digiuno in queste stesse ore, se sarebbe mai possibile ristabilire la sua salute a un livello accettabile.

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venerdì 17 febbraio 2012

Mobilitazione palestinese e internazionale per la salvezza dello Sceicco Adnan, prostrato dallo sciopero della fame a oltranza!


Il rappresentante del Movimento per la Jihad Islamica in Palestina Sceicco Khader Adnan sta continuando a portare avanti con sovrumana coerenza e determinazione la più dura, dolorosa e devastante forma di lotta contro l'abuso e l'arbitrio che il perverso e disumano sistema giudiziario sionista sta tentanto di perpetrare ai suoi danni imponendogli quattro mesi di 'carcerazione amministrativa' senza alcuna accusa formulata a suo carico, avendolo arrestato e tenendolo detenuto per ragioni puramente politiche, per il suo impegno e la sua dedizione alla causa della liberazione della Palestina dall'occupazione sotto lo stendardo nero e oro della "Harakat al-Jihād al-Islāmi". Questa lotta, si combatte interamente sul suo corpo, prostrato da una astensione dal cibo che si protrae ormai da oltre sessanta giorni e che tra poco più di una settimana, secondo gli esami clinici cui é stato sottoposto recentemente, lo condurrà all'automartirio.

Persino il Relatore Speciale ONU per i Diritti Umani nella Palestina Occupata, Professor Richard Falk (nella foto, a sinistra), ha invitato ufficialmente le autorità sioniste a rilasciare il detenuto, le cui condizioni di salute si vanno facendo via via più precarie e instabili; parlando al Centro Notizie ONU Falk ha espresso gravi preoccupazioni per la salute di Adnan, descrivendo le sue condizioni come "estremamente gravi" e invitando la Comunità Internazionale ad attivarsi sia per affermare i Diritti Umani dello Sceicco Adnan, sia per salvaguardarne la salute e la vita.

Adnan, in una lettera scritta dall'Ospedale dove si trova attualmente ricoverato, ha dichiarato di sentirsi "estremamente orgoglioso" della reazione corale del popolo di Palestina che lo ha sostenuto e che ha espresso solidarietà alla sua presa di posizione e alla sua lotta in molteplici maniere: da quelle istituzionali e di ONG fino a quelle individuali e sponteanee, coinvolgendo sia i propri rappresentanti politici che la società civile. In una notizia correlata, Hassan Salam, Comandante delle Brigate Ezzedine Al-Qassam attualmente detenuto in isolamento nella galera sionista di Askelon ha dichiarato che, in segno di solidarietà con lo Sceicco Adnan, ha iniziato a sua volta a rifiutare il cibo ponendosi in stato di sciopero della fame a oltranza.
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giovedì 16 febbraio 2012

"La vita dello Sceicco Khader Adnan é letteralmente appesa a un filo. Quasi certa la sua morte se lo sciopero della fame arriva a 70 giorni!"


L'Associazione per i Diritti dei Prigionieri Palestinesi ha lanciato un allarme riguardo le condizioni di salute del leader del Movimento per la Jihad Islamica in Palestina Sceicco Khader Adnan, attualmente impegnato a portare un suo sciopero della fame oltre il sessantesimo giorno di durata contro l'inumana e inaccettabile decisione sionista di tenerlo in carcere quattro mesi senza che sia stata formulata a suo addebito nemmeno una precisa accusa.

L'Associazione ha dichiarato in un comunicato stampa rilasciato nella giornata di ieri, che citava affermazioni del legale di Adnan, l'avvocato Jawad Boulus, che secondo il medico che lo ha visitato più di recente lo Sceicco sarebbe "in condizioni critiche" a rischio di immediate e devastanti complicazioni con riguardo a: insufficienza renale, emorragie interne, danni al fegato o collasso totale del sistema immunitario.

Il referto medico metteva ulteriormente in guardia contro possibili danni cognitivi a causa della dilapidazione delle vitamine e/o possibili ictus e ischemie cerebrali, che potrebbero colpire "in qualsiasi momento e con conseguenze permanenti" lo scioperante. Se la sua protesta verrà portata vicino o oltre la soglia del settantesimo giorno la sopravvivenza di Adnan sarà quasi sicuramente compromessa.
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mercoledì 15 febbraio 2012

La moglie dello Sceicco Adnan dichiara: "Debolissimo e prostrato, mio marito tuttavia non é ancora entrato in coma!"


La moglie dello Sceicco Khader Adnan, rappresentante del Movimento per la Jihad Islamica in Palestina, ha dichiarato che, contrariamente alle notizie filtrate ieri su diversi outlet informativi palestinesi (e da noi prontamente riprese e pubblicate) suo marito non si troverebbe in stato di coma e, pur essendo fisicamente prostrato dall'astensione dal cibo che si prolunga ormai da sessanta giorni, rimane ottimista e determinato a continuare la sua forma di protesta contro l'inaccettabile stato di detenzione senza una chiara accusa in cui é stato ridotto dal regime ebraico di occupazione.

Um Abdurrahman, consorte dello Sceicco, ha dichiarato che, pur entrando e uscendo da momentanei stati di incoscienza dovuti all'estrema debolezza e pur scosso da conati di vomito ogniqualvolta deglutisca anche soltanto un sorso di acqua, suo marito rimane "lucido, e gode di alto morale e di ferrea determinazione a continuare la sua lotta, nonostante il recente respingimento dell'appello esteso alla corte sionista da parte del suo legale". Tramite la voce della moglie lo sceicco ha comunicato che la sua lotta, combattuta sul suo stesso corpo, deve essere intesa come un'azione dimostrativa esemplare a favore dei Diritti calpestati di tutti i detenuti politici palestinesi in mano al regime dell'Apartheid.

Tutti i deputati di Hamas presenti nella Cisgiordania occupata si sono mobilitati martedì scorso in un sit-in a favore dello Sceicco Adnan e della sua organizzazione, il Movimento per la Jihad Islamica, che insieme all'organizzazione di Mishaal e Haniyeh si sta preparando a divenire parte dell'OLP, da cui finora i due movimenti politico-religiosi avevano sempre rifiutato di aderire.
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martedì 14 febbraio 2012

Lo Sceicco Khader Adnan della Jihad Islamica cade in coma dopo settimane di sciopero della fame nelle carceri sioniste!


Lo Sceicco Khader Adnan, leader del Movimento per la Jihad Islamica in Palestina é entrato in coma dopo quasi 60 giorni di sciopero della fame ininterrotto nelle prigioni sioniste; il suo avvocato Jawad Bulous ha dichiarato che il recente pronunciamento della corte militare sionista che ha rinnovato la sua "detenzione amministrativa" ormai lunga oltre quattro mesi é stata una 'decisione ingiusta, oppressiva, contraria alle più elementari norme umanitarie', in conseguenza della quale lo Sceicco ha scientemente deciso di portare il suo sciopero della fame alle estreme conseguenze.

Poco prima di perdere conoscenza per l'estrema prostrazione lo Sceicco ha ringraziato tutti coloro che hanno espresso solidarietà con la sua lotta, compresi i 150 giovani studenti dell'Università Bir Zeit che hanno affrontato la sbirraglia sionista nello scorso weekend per dimostrargli il loro sostegno e gli studenti delle medie e delle superiori di Arraba, che ancora ieri hanno marciato e dimostrato nel suo nome.

Il Centro Palestinese per i Diritti dei Prigionieri Politici, per bocca del suo Direttore Ismail al-Thawbra ha dichiarato che le autorità di occupazione sionista sono da considerare le dirette responsabili della sorte dello Sceicco Adnan e che lo stato di detenzione senza accusa in cui viene tenuto costituisce un vero e proprio "crimine contro il Diritto internazionale". Al-Thawbra ha raccomandato ai Palestinesi dei Territori Occupati e della Palestina del 1948 di continuare a dimostrare a favore di Adnan e alle ONG umanitarie locali e internazionali di sollevare il caso della sua sopravvivenza a ogni livello possibile.

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martedì 9 agosto 2011

Israele continua ad avvelenare i detenuti politici palestinesi servendo loro cibo avariato!


Il Dipartimento degli Affari dei Prigionieri della fazione Fatah, basato a Ramallah, ha denunciato che per la seconda volta in quaranta giorni nelle carceri israeliane si é verificato un episodio di avvelenamento alimentare che, questa volta, ha coinvolto quaranta detenuti politici palestinesi, ricoverati d'urgenza con sintomi di diarrea e vomito dopo aver consumato latticini scaduti acquistati a prezzo ribassato dall'amministrazione carceraria israeliana.

L'episodio, avvenuto nel carcere di Nafha, nel deserto del Negev, segue quello che vide, come vivanda 'incriminata' un preparato di carne servito come ripieno di sandwich. Le prigioni israeliane, per massimizzare i profitti, ricorrono spesso all'acquisto di vivande scadute non più commercializzabili; in Israele le garanzie a tutela dei consumatori sono da terzo mondo, ben lontane dai rigidi standard di qualità europei; in supermarket e centri commerciali dello Stato ebraico é usuale recarsi a fare spesa dalle sei di sera in poi visto che i punti vendita organizzano 'sconti speciali' poco prima della chiusura per quegli articoli che altrimenti dovrebbero venire buttati. Se questo é l'andazzo nei confronti dei 'normali' consumatori, figuriamoci cosa possa avvenire dietro le sbarre e i cancelli di una prigione!

Il responsabile degli Affari dei Prigionieri di Fatah, Issa Qaraqei ha dichiarato di ritenere l'amministrazione carceraria sionista "pienamente responsabile" di deliberate negligenze sanitarie e profilattiche nei confronti dei prigionieri, chiedendo che la Croce Rossa invii immediatamente un pannello di esperti a verificare le condizioni di vita e di mantenimento dei detenuti politici palestinesi. Dall'interno del carcere di Nafha il prigioniero Amgad Abu Latifah, comunicando tramite il proprio legale ha dichiarato che le vittime dell'avvelenamento alimentare hanno intenzione di sporgere ufficialmente reclamo contro la direzione carceraria.
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