lunedì 31 gennaio 2011

Rocambolesca fuga di cinque palestinesi scappati dalle galere egiziane e tornati nella Striscia di Gaza!


Mentre le notizie dall'Egitto in rivolta, spesso confuse e contraddittorie, si accavallano le une sulle altre, sono giunti in Europa e in Occidente anche preoccupanti accenni evasioni in massa dalle carceri di quel paese, durante le quali, approfittando del senso di caos e squagliamento generale che incombe sul regime di Mubarak, in diversi istituti di pena i detenuti hanno avuto buon gioco ad avere la meglio sui loro carcerieri e darsi alla fuga, forse "aiutati" da certi elementi senza scrupoli del regime stesso, che spera, rilasciando criminali incalliti in mezzo alla rivolta, di far degenerare la situazione quel tanto che basta a interrompere lo slancio e la voglia di cambiamento della folla.

Anche se così fosse accaduto, comunque, insieme ai malviventi e ai delinquenti pericolosi sarebbero tornate in libertà diverse dozzine, forse centinaia di individui che in prigione c'erano solo per reati contro il tirannico "faraone" Mubarak e i suoi sodali e alleati, come i cinque membri e sostenitori di Hamas che sono riusciti a evadere e ad attraversare il Sinai guadagnando la Striscia di Gaza, dove sono stati accolti come eroi.
Hassan Wishah appena tornato da tre anni di carcere duro in Egitto.
Hassan Yousef Wishah, il primo di loro a tornare a casa, nel campo profughi di Bureij nella porzione centrale della Striscia, ha raccontato ai rappresentanti dei media come, dopo tre anni di prigionia nelle galere di Mubarak (su un totale di una condanna da una decade) aveva perso ogni speranza di uscirne vivo, vista la frequenza e l'intensità delle torture e dei trattamenti brutali che gli venivano inflitti; quando ha avuto l'occasione di fuggire da Abu Zabal -questo il nome del carcere- non ci ha pensato su due volte e ha fatto ogni sforzo possibile per raggiungere il prima possibile il territorio "sicuro" della Striscia di Gaza, approfittando degli scontri tra polizia egiziana e beduini nel Sinai e del temporaneo abbandono del confine da parte delle forze di sicurezza del Cairo.

Che al mondo d'oggi esista una persona così duramente provata da considerare come "rifugio" e "terra sicura" quell'immenso gulag a cielo aperto che é Gaza, sottoposta al brutale assedio sionista e agli arbitrari attacchi delle forze armate di Israele, sarebbe quasi comico, se non esprimesse con grande drammaticità la condizione dei detenuti palestinesi prigionieri di Mubarak e di altri sgherri e collaboratori di Israele (Fatah, Giordania ed altri ancora).

Wishah ha dichiarato che tutti gli altri detenuti palestinesi di Abu Zabal sono riusciti a fuggire, mentre la stessa fortuna non é toccata ad alcuni detenuti politici egiziani che anzi sono stati freddati a colpi d'arma da fuoco nelle loro celle dagli agenti della polizia segreta di Mubarak, che come i nazisti in fuga dalla Francia occupata hanno cercato di far sparire le prove viventi della loro brutalità e della loro barbarie prima di abbandonare la nave che affondava.

3 commenti:

  1. TANTO IL MOSSAD VI FREDDERA LO STESSO... BASTARDI CRIMINALI TERRORISTI!

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  2. ogni giudizio e commento è superfluo: Ti giustifichi da solo!

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  3. I Veri terroristi sono quelli del mossad!!!!israele stato terrorista!!!!!

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