giovedì 3 febbraio 2011

Agente israeliano arrestato al Cairo durante la tentata repressione: Israele soffia sul fuoco??


A volte gli israeliani fanno le ferie in Egitto, ci sono molti buonissimi motivi per farlo; certo, all'aeroporto si mette in conto di essere fermati e sottoposti a scrupolosi controlli e c'é persino il caso che si debba far 'scivolare' qualche banconota in mezzo al passaporto per accelerare il disbrigo degli stessi, ma comunque ne vale la pena.

L'israeliano che é stato arrestato oggi durante la decima giornata di protesta popolare contro il corrotto regime filo-occidentale e filo-sionista di Mubarak però, probabilmente non ha avuto di questi problemi, visto che fa parte della Brigata speciale di ricognizione dello Stato Maggiore di Tsahal, il famigerato esercito più (im)morale del mondo.
Il cittadino libanese Moustafa Dirani nel 1994 venne rapito nel suo paese dai terroristi della Sayeret Matkal e portato in Israele, dove venne imprigionato e sottoposto a tante e tali sevizie da portarne i segni permanentemente.
Sayeret Matkal, questo il nome dell'unità in questione, é stata coinvolta in diversi incidenti e atti di terrorismo internazionale, come l'attacco piratesco all'aeroporto internazionale di Beirut nell'aprile del 1973, compiuto insieme ad altre unità dell'esercito e col sostegno di spie israeliane nel paese.

Qualcosa di simile potrebbe stare accadendo adesso in Egitto, dove Israele solo poche settimane addietro ha subito una grave debacle spionistica, che ha fatto "bruciare" agenti sionisti fino in Nepal e a Macao, ottimo motivo dunque per volersi vendicare, e quale migliore modo di vendicarsi se non fomentare il panico e il terrore in modo da rendere ancora più sanguinoso il bilancio della rivolta anti-Mubarak?

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