martedì 8 febbraio 2011

Le dichiarazioni di leader politici, religiosi, militari e sindacali alla manifestazione pro-egiziana di Beirut!

"No a Camp David - Sì all'Unità e alla Sicurezza Araba"
Nel nostro precedente articolo abbiamo coperto estesamente il messaggio di solidarietà e fratellanza esteso al popolo d'Egitto in rivolta dal Segretario Generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah.

Dato che tale messaggio, per quanto atteso e pognante, non era altro che il momento conclusivo di una manifestazione molto articolata, cui hanno preso parte le più diverse forze sociali e politiche attive oggigiorno nel Paese dei Cedri, siamo riusciti a confezionare un riassunto degli interventi precedenti a quello del leader sciita, nella speranza di dare un'idea precisa ai nostri lettori della trasversalità del sostegno che l'insurrezione anti-Mubarak gode in Libano.

Il leader del Libero Movimento Patriottico, il cristiano maronita Michel Aoun, é stato il primo a intervenire; arringando la folla ha sottolineato come, se le relazioni amichevoli fra politici sono determinate dall'interesse, le relazioni amichevoli fra le nazioni e i popoli sono determinate dalla morale, dall'etica e dai sentimenti umanitari, per cui la simpatia suscitata in Libano dalla rivoluzione egiziana non deve affatto sorprendere, radicata com'é in comuni sentimenti di riscatto e di liberazione, gli stessi che il popolo libanese ha provato molto di recente.


L'ex Ministro della Difesa Abdulrahim Murad, dell'Unione socialista Araba, ha condannato il regime degli oppressori del popolo egiziano che, attraverso gli "Accordi di Camp David" hanno trasformato quella che era un'orgogliosa nazione, da leader nel Mondo arabo a sottomesso e servile esecutore della volontà americana e israeliana.


Il capo del Movimento popolare nasserita, l'ex-parlamentare Ousama Sa'ad ha rivendicato come il sentiero per la sconfitta e lo smantellamento dell'ordine imperialista e filosionista che gli Stati uniti volevano imporre al Medio Oriente abbia preso una svolta decisiva proprio in Libano.




Il Leader del Partito Socialista della Nazione Siriana, Assaad Hardan, ha riferito come, nonostante tutti gli sforzi e i tentativi di Israele e Usa di mantenere in sella il tiranno Mubarak, che dà le più grandi garanzie per tenere diviso e debole il Mondo arabo, il popolo egiziano continua recisamente a chiederne la cacciata, offrendo coraggiosamente il proprio sangue e i propri martiri.





Il Segretario Generale del Movimento musulmano di Unificazione, lo Sceicco Bilaal Shabaan, ha tenuto un intervento molto breve ma vivace, durante il quale ha articolato come tutte le vittorie e i cambiamenti che stanno attraversando il Nordafrica e il Medio Oriente sono una grazia di Dio, incanalata e resa possibile attraverso la dedizione e l'abnegazione di coloro che scelgono di resistere ai soprusi e all'oppressione dei potenti.


Il Generale Mustafa Hamdan, capo della Guardia Repubblicana libanese, felicitandosi che il popolo egiziano abbia finalmente deciso di alzarsi in piedi, ha aggiunto: "Quello che gli egiziani stanno insegnando agli Arabi e al mondo intero é che anche dopo la repressione più lunga, dura e soffocante, é sempre possibile ridare fiato e vigore alla fiamma della Libertà".



L'ex Ministro dell'Ambiente Wiam Wahhab, leader del Partito Tawhid (Movimento di unificazione Libanese) ha augurato che al suono delle grida di ribellione la luce della Libertà splenda ancora più forte su tutti gli Arabi, e ha invitato gli egiziani a non fermarsi prima che Mubarak sia cacciato dal suo trono e la vergogna di Camp David venga finalmente cancellata.



Zahir el Khatib, Segretario Generale dell'Associazione dei Lavoratori, ha rimarcato come il grande e ammirevole movimento egiziano sia stato preparato e reso possibile dai successi della Resistenza anti-imperialista e anti-sionista in Irak, Iran, Siria e Libano, fidando che in futuro molti altri paesi arabi abbandonino il sentiero della sottomissione e imbocchino quello della lotta e della dignità.

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