giovedì 10 febbraio 2011

Pirati aerei sionisti bombardano magazzino medico di Gaza per esasperare l'emergenza sanitaria!


Con un'operazione di vera e propria "pirateria aerea" che non ha nulla da invidiare ai crimini di guerra più efferati del Ventesimo Secolo le forze armate sioniste hanno colpito la Striscia di Gaza nella giornata di mercoledì 9 febbraio, distruggendo un deposito di aiuti medici e colpendo obiettivi secondari da Jabaliya nel Nord dell'enclave costiera fino al varco di confine di Rafah, attualmente chiuso, nel Sud.

Incendi e fiamme hanno completato l'opera di distruzione, mentre i vigili del fuoco palestinesi, colpiti dalla penuria di carburante e di provviste antincendio, si sono prodigati nel tentativo di mettere in salvo il massimo quantitativo possibile di medicinali, apparati clinici e scorte di materiali medicali. La decisione di colpire un deposito di materiale sanitario denuncia la fredda e scientifica crudeltà con cui i generali dello Stato ebraico sono intenzionati a colpire il più duramente possibile la popolazione Palestinese, "colpevole" di avere scelto di resistere alle angherie e alle persecuzioni sioniste sotto la guida del movimento musulmano di Resistenza, Hamas.

Il portavoce dei Servizi di Emergenza di Gaza, Abu Adham, ha dichiarato che ben otto civili sono stati feriti più o meno gravemente dai missili e dalle bombe sioniste; fra di essi due bambini e tre donne. Le vittime della piratesca aggressione israeliana sono state tradotte all'ospedale Kamal Adwan. Nell'attacco a Rafah invece i feriti sono stati due.

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