lunedì 7 febbraio 2011

"Fuga per la Vittoria" per Ayman Nofal, comandante delle Brigate al-Qassam evaso dalle galere di Mubarak


Ayman Nofal, ufficiale delle "Brigate Al-Qassam", ala militare del Movimento musulmano di Resistenza, Hamas, é riuscito a riguadagnare la Striscia di Gaza attraverso un tunnel sotterraneo nella giornata di Sabato, dopo una frenetica e pericolosa traversata che in pochi giorni lo ha portato a percorreere le centinaia e centinaia di chilometri che, attraverso l'Egitto e la penisola del Sinai, separavano la sua casa, nel campo profughi di Nusayrat dalla galera in cui aveva languito da oltre tre anni senza che alcuna accusa venisse mossa o nessun processo fosse istruito contro di lui.

Nofal era stato arrestato il 27 gennaio del 2008 quando, insieme ad altre migliaia di palestinesi, aveva infranto il varco di frontiera di Rafah per poter attraversare il confine e acquistare in Egitto il cibo e i medicinali cui la crudeltà dello strangolamento economico imposto su Gaza dai sionisti (con la complicità di Mubarak) non permetteva di importare nella Striscia. Purtroppo, se per quasi tutti i Palestinesi che sciamarono in Egitto, acquistando e pagando regolarmente i beni di cui necessitavano, l'evento non ebbe conseguenze di sorta, per Nofal esso fu l'inizio di tre anni da incubo: riconosciuto da membri della polizia segreta del regime, venne bloccato e portato al Cairo, dove passò mesi e mesi in regime di isolamento, sottoposto alle brutali sevizie insegnate ai carcerieri egiziani dagli agenti della CIA.

Bisogna ricordare che l'Egitto era parte attiva e integrante del progetto di rapimenti e torture illegali voluto dall'amministrazione Bush.

Con l'esplosione della rivolta anti-Mubarak, Nofal ha avuto la meravigliosa sorpresa di vedere centinaia e centinaia di parenti di detenuti e manifestanti prima assediare e poi prendere letteralmente d'assalto la prigione in cui si trovava detenuto. Grazie all'aiuto e alla solidarietà di "alcuni fratelli egiziani", sul cui numero e identità ha ovviamente preferito glissare, Nofal é riuscito dapprima a recuperare le forze e quindi ad affrontare la traversata del Sinai che si é conclusa con il passaggio nel tunnel di contrabbando che lo ha ricondotto a casa.

Nel pomeriggio di domenica 6 febbraio Nofal ha avuto addirittura il piacere di ricevere la visita del Primo Ministro palestinese Ismail Hanyieh, che si é congratulato con lui per il ritorno in patria. Al Capo del legittimo Governo palestinese Nofal ha descritto le terribili condizioni in cui versavano i prigionieri palestinesi e i prigionieri politici egiziani, confermando inoltre che, in tutti i trentasei mesi della sua detenzione, non é mai stato formalmente accusato di nulla, anche se i suoi carcerieri sembravano molto ansiosi di estrargli, con ogni mezzo, informazioni sulla struttura e le operazioni di Hamas, che avrebbero poi passato agli americani e agli israeliani.

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