venerdì 11 febbraio 2011

Oltre il muro della censura mediatica occidentalista: la verità sulla Fratellanza Musulmana!


Come si dice "Fortuna Audaces iuvat", soltanto ieri sera abbiamo pubblicato il nostro compendio su personalità e anime dell'immenso movimento di protesta egiziano che sta scuotendo fin dalle fondamenta il "sarcofago di Camp David", dove Stati Uniti e Israele pretendevano di mummificare per sempre le aspirazioni democratiche, sociali e nazionali del popolo egiziano, prospettando nuovi post in merito e, con tempismo veramente provvidenziale, troviamo stamane in rete due notizie pertinenti la Fratellanza Musulmana che faranno moltissimo per edurre e illuminare ulteriormente in merito quei lettori che sentano il bisogno di lacerare il "Velo di Maia" che la stampa nazionale, venduta agli interessi imperialisti, non ha il coraggio morale di pubblicare.

Il primo e decisamente più corposo 'item' si trova sul sito "Memo - Middle East Monitor" ed é costituito da un file .pdf di 18 cartelle in cui vengono esplicate ed analizzate le posizioni e le dichiarazioni della Fratellanza Musulmana riguardo la situazione egiziana, le prospettive immediate e gli obiettivi a lungo termine del seminale movimento di risveglio civile e religioso.

Ben lungi dai gli stucchevoli e semplicistici 'quadretti' che si possono vedere esposti su "La Repubblica", "La Stampa" e altre gazzette nazionali filosioniste e a distanza siderale dai crassi esercizi di propaganda razzista che imbrattano cenci da edicola come "Libero" e "Il Giornale" emerge dalle pagine del .pdf un'immagine della Fratellanza Musulmana che ha molto a che spartire con l'AKP attualmente al Governo in Turchia e poco o punto con i Talebani e la fantomatica Al-Qaeda, normali "pietre di paragone" invocate puntualmente quando si parla dell'organizzazione egiziana.

"La Fratellanza Musulmana conferma che non ha alcuna intenzione di 'prendere il potere', né alcun programma o piano per partecipare a elezioni presidenziali che potrebbero tenersi nel futuro più o meno immediato. La Fratellanza lotta e si impegna per ottenere Libertà e Giustizia per tutto il popolo egiziano, non solo per i seguaci dell'Islam, ed é pienamente preparata a sostenere lo sforzo nazionale per trarre la patria fuori dalle secche della crisi attuale. Questi punti, qui riaffermati, sono stati ripetutamente enunciati e confermati in passato, anche nella conferenza stampa ufficiale tenuta dal movimento il 9 febbraio scorso".

Riguardo al timore che da diverse parti é stato espresso nel mondo occidentale che la Fratellanza possa imporre all'Egitto una qualche tipo di "Stato islamico" il movimento é convinto che tale spauracchio venga usato da leader e media che, più o meno segretamente, sono collusi con lo Stato israeliano e vogliono conservarlo al riparo da ogni genere di critica e denuncia, prolungando per esso lo status di totale impunità e anzi di collaborazione e sottomissione da parte egiziana che era garantito dagli autocrati Sadat e Mubarak. La Fratellanza riconosce la natura multiconfessionale e multiculturale dell'Egitto e non ha la minima intenzione di imporre i precetti della fede musulmana a chiunque non sia interessato ad essi; la Fratellanza si auspica l'instaurazione di uno Stato libero e democratico dove i diritti della componente musulmana della società siano riconosciuti e protetti su un piano di parità con quelli di tutto il resto della popolazione.

Per quanto concerne i "timori" che una volta abbattuto il regime filoimperialista e filosionista che ha retto il paese per oltre un trentennio il trattato di Camp David firmato dall'autocrate Sadat si trovi in qualche modo "in pericolo" la Fratellanza Musulmana indica come, in presenza di uno Stato autorevole e rappresentativo, sarà facoltà della popolazione egiziana decidere se mantenere o rinegoziare tale accordo; coloro che gettano alte grida e lamentazioni riguardo il Trattato di Camp David molto raramente ne hanno lanciate in difesa dei Palestinesi della Cisgiordania e di Gaza, anche quando costoro sono vittima di persecuzioni, espropri, violenze, carcerazioni arbitrarie, torture e persino vere e proprie campagne di aggressione e sterminio militare.

A completare il quadro di queste posizioni perfettamente legittime, comprensibili, ispirate ai più elementari principi di democrazia, tolleranza e rispetto dei Diritti umani, arriva la rivelazione che in un recente meeting James Clapper (sopra), Direttore nazionale dell'Intelligence statunitense, ha comunicato ai suoi colleghi e sottoposti che, "stanti le fonti a disposizione e le ricerche e le indagini svolte recentemente" la Fratellanza musulmana in Egitto è un gruppo molto eterogeneo e diversificato, composto in grande maggioranza da rappresentanti laici inseriti nella società civile, che si astiene dalla violenza e rinnega e condanna qualunque vicinanza o affiliazione con gli esponenti del fondamentalismo islamico armato.

Capo dell'ufficio che coordina i colossali apparati di tutte e sedici le agenzie di spionaggio e intelligence a stelle e strisce, a Clapper non sono certo mancati gli elementi su cui fondare il suo equilibrato e positivo 'assessement', che ha completato facendo notare come, nello sfaldamento di ogni sistema di sicurezza e servizio sociale con l'adozione di misure liberistiche sempre più spinte e il trionfo della cleptocrazia legata al clan Mubarak e ai suoi sodali la Fratellanza Musulmana si é prodigata per fornire educazione, sanità, assistenza alle masse diseredate del popolo egiziano, senza per questo dotarsi di un apparato illegale o militare o dare alcun segno di essere interessata alla conquista del potere.

1 commento:

  1. spero che la fratellanza musulmana, a dispetto del nome sappia rendere giustizia al popolo egiziano nel suo insieme.
    Dopo anni di suddutanza e oppressione sionista e americana tramite governi fantoccio sarebbe ora che ci fosse un governo vero degli egiziani.
    E' un augurio di cuore. Ci saranno molte resistenze e certo qualcuno (americani e sionisti)non staranno con le mani in mano.
    Quindi attenzione e determimazione.

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