mercoledì 9 novembre 2011

Haneen Zoabi lancia l'allarme: "Il regime ebraico prepara la 'Soluzione Finale' contro i legittimi abitanti di Palestina!"


Haneen Zoabi, uno dei pochissimi deputati eletti dai Palestinesi al Parlamento razzista di Tel Aviv ha denunciato in termine inequivocabili le politiche segregatorie e persecutorie del regime ebraico contro gli abitanti originari della Palestina occupata (nonché contro quelli dei territori invasi successivamente alla Nakba), definendole "molto peggiori" di quelle in atto in Sudafrica al tempo dell'Apartheid degli Afrikaner.

Zoabi ha rilasciato queste osservazioni deponendo presso il Tribunale Russel, la corte indipendente sponsorizzata da figure preclare della lotta al pregiudizio, al razzismo e alla segregazione come Richard Falk, Desmond Tutu e l'Ambasciatore a vita ONU per i Diritti Umani, Stephane Hessel, attualmente in riunione a Città del Capo per raccogliere prove e testimonianze sulla natura inumana del trattamento dei Palestinesi da parte del regime di Tel Aviv.

Il Sudafrica, articola la Zoabi, non ha mai voluto espellere i neri, di cui anzi, aveva bisogno per mantenere efficiente la sua economia; Israele invece, erede molto più delle ossessioni sterminazioniste del Terzo Reich (di cui il Sionismo condivide lo stesso background culturale), mira esplicitamente a cacciare, espellere e sradicare i Palestinesi dalla loro terra per poterla 'giudaizzare'. Zoabi avverte che Tel Aviv sta implementando la 'Soluzione Finale' per i Palestinesi, un piano di pulizia etnica da fare impallidire Himmler e Karadzic, a base di leggi sul 'giuramento di fedeltà a Israele', divieti di proprietà di immobili e terreni, mancanza di servizi essenziali come sanità e scuola nelle comunità arabe, sradicamento dell'identità e molto altro ancora.

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2 commenti:

  1. Segnalo che persino il viaggio per il dialogo tra le fedi che alcune organizzazioni francesi hanno organizzato in Israele e Palestina ha scatenato un confronto aspro, ma interessante, nel quale non è così semplice capire chi abbia torto e chi abbia ragione... (link) Da una parte si capisce il desiderio di pace degli organizzatori, dall'altra è assolutamente insensato tacere sulle gravissime condizioni alle quali il popolo palestinese è costretto!

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  2. Prendiamo atto della sua nota pacata e stimolante

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