mercoledì 23 novembre 2011

Le forze di sicurezza siriane arrestano 57 gangster armati a Homs, stroncano il contrabbando di armi dalla Giordania!


Grandi e probabilmente decisivi successi dell'Esercito e delle forze di sicurezza siriane che, consce della fiducia in loro riposte dal popolo preso di mira in queste ultime settimane da attacchi ed attentati di agenti provocatori e inflitrati stranieri, non hanno lesinato sforzi e persino sacrifici di sangue per spezzare la rete di intrighi in cui potenze arroganti e ostili (Israele, Stati Uniti, Arabia Saudita) volevano soffocare l'intero paese, nella speranza di scardinare un importante anello del "Jabhit al-Mumana'a", l'Asse della Resistenza che da Teheran a Beirut, passando per Basra, Bagdad e Damasco tanti successi ha mietuto negli ultimi anni e, grazie allo zefiro rigenerante della Primavera Araba promette di estendersi al Cairo, a Bengasi, a Tripoli e a Tunisi e forse ancora più in là.

Nella città meridionale di Homs gli uomini dell'Esercito e della Sicurezza hanno arrestato ben 57 gangster armati, responsabili di innumerevoli crimini contro gli apparati dello Stato e i comuni cittadini; durante l'operazione un siriano di nome Khaled al-Rajeh e un Saudita di generalità finora tenute segrete sono stati abbattuti nel corso di scontri a fuoco istigati dalle bande armate di cui essi erano a capo: secondo l'analisi dei loro effetti i due morti avevano a disposizione passaporti Giordani, Libanesi e Sauditi a loro nome e avevano accesso a cache ed arsenali di armi e munizioni americane e israeliane che hanno distribuito con liberalità tra i loro seguaci.

Proprio al confine con la Giordania secondo quanto riportato dal quotidiano 'Asharq Al-Awsat' la guardia di confine di Damasco ha messo fine a un 'condotto' che portava in Siria altre armi sioniste e americane, pagate con i soldi dei finanziatori sauditi che sperano, abbattendo Assad, di riguadagnare in parte l'influenza e il prestigio che hanno perso con la cacciata di Mubarak in Egitto. La Giordania é il 'retrofronte' dei provocatori e degli infiltrati; come dimostrato dal fatto che tutti i terroristi arrestati finora usavano schede SIM giordane nei loro cellulari, per evitare di venire ascoltati e intercettati nei loro colloqui.
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