domenica 18 dicembre 2011

"La Primavera Araba non é manipolabile o sfruttabile da potenze esterne, i suoi effetti si faranno sentire presto anche in Palestina!"


Il Dottor Tayib Zin el-Abidine, ordinario di Scienze Politiche all'Ateneo di Khartoum in una intervista recentemente rilasciata alla "Quds Press" ha energicamente respinto e confutato l'ipotesi che, in seguito al gran numero di rivolgimenti politici che hanno attraversato recentemente il Mondo Arabo potenze straniere (segnatamente gli Usa) possano trovare maggiore "facilità di penetrazione" o "spazio di manovra" per espandere e approfondire la loro influenza in Africa o in Medio Oriente. Secondo El-Abidine "Le rivoluzioni rappresentano la volontà popolare della Nazione Araba", gli Usa, puntualizza il Professore, hanno dato un sostegno verbale a cose fatte o quando ormai la situazione stava irreparabilmnte precipitando e anche nel caso dell'unico intervento armato occidentale, in Libia, hanno seguito a ruota l'interventismo francese e, in minor misura, britannico.

Inoltre, il cattedratico ha segnalato ai suoi intervistatori come partiti e movimenti che sono emersi a prendere le redini dei paesi recentemente liberati (o che si apprestano a farlo) si riveleranno ottimi amici e sostenitori dei movimenti di Resistenza islamica come Hamas ed Hezbollah e critici puntuali e tenaci oppositori del regime dell'occupazione sionista e di quei paesi arabi che cercano 'appeasement' o convivenze di comodo con esso. Spingendo più in là il suo sguardo El-Abidine non se la é sentita di escludere la possibilità che, di fronte a ulteriori timidità e incertezze nell'implementare gli accordi di riconciliazione, una rivolta popolare possa travolgere persino Mahmud Abbas e i suoi colleghi di Fatah, in Cisgiordania.

Ovviamente l'attenzione dello studioso nelle prossime settimane sarà soprattutto puntata sulla Tunisia, dove il processo di democratizzazione della società ha già prodotto un'assemblea costituente e vertici istituzionali che reggeranno il paese in attesa della stesura della nuova Carta: tanto l'Assemblea quanto il nuovo Governo vedono una posizione preminente degli islamisti di Ennahda. Il Partito del Rinascimento musulmano, spiega El-Abidine, non ha mai avuto esperienze di gestione del potere, per questo il vederlo all'opera sarà un'interessante cartina di tornasole per l'intera regione.
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