giovedì 9 febbraio 2012

Insegnanti giordani in sciopero per il terzo giorno consecutivo: "I nostri stipendi sono da fame!"


Insegnanti e professori del regno ascemita di Giordania proseguono per il terzo giorno consecutivo la loro agitazione mentre il Governo ha ufficialmente respinto la loro richiesta per un sostanzioso aumento degli stipendi, che non vengono aggiornati da anni e, complice la forte inflazione che erode e divora i redditi fissi, sono ormai inadeguati a garantire la mera sopravvivenza.

Il Gabinetto guidato da Awn Khasawneh ha proposto agli scioperanti un aumento molto modesto rispetto alle richieste avanzate ma i leader della protesta hanno risposto picche: "L'esperienza ci ha insegnato che gli scioperi compatti e prolungati sono gli strumenti più efficaci che i dipendenti pubblici possano usare per portare avanti le proprie rivendicazioni. A differenza di altri generi di dipendenti pubblici i docenti non possono 'integrare' i loro redditi con attività collaterali o con 'bustarelle', se facciamo una richiesta non recederemo dalle nostre posizioni fino a che non sarà soddisfatta!".

Il Consiglio sindacale dei Docenti ha dichiarato che praticamente tutte le scuole del paese sono chiuse; il portavoce del Ministero dell'Educazione Ayman Barakat ha affermato invece che l'adesione all'agitazione non é totale e che diversi istituti sono riusciti a mantenere l'attività didattica anche in questi ultimi tre giorni.
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