sabato 25 febbraio 2012

La società tunisina si ribella alla cagnara imperialista allestita dal fronte antisiriano: "Vergognosa una simile riunione nella nostra capitale"


Fonti politiche e civili tunisine riportano la rabbia e l'ostilità che nel paese nordafricano ha suscitato l'organizzazione nella capitale del meeting antisiriano di ieri, definito "Una cospirazione contro le forze della Resistenza anti-imperialista che proprio da questo paese hanno iniziato lo scorso anno a subire cocenti e umilianti sconfitte"; diverse organizzazioni e partiti hanno chiesto a lungo al Governo di impedire la riunione che "Costituisce un chiaro esempio di attacco concertato alla libertà e all'autonomia della nazione siriana".

Razak al-Hamamy del Partito Laburista Democratico ha dichiarato: "Sappiamo che gli Usa, le potenze arroganti, israele e i suoi lacché delle monarchie arabe cercano di limitare l'impatto e il successo delle Rivoluzioni Arabe, la caduta della Siria di Assad, nei loro piani, dovrebbe compensarli delle sconfitte patite in Tunisia, Egitto e Libia, dove i loro fantocci sono stati spodestati!". Ahmad al-Kehlawy della Conferenza Nazionale per il Sostegno alla Resistenza e contro la Normalizzazione col Sionismo ha dichiarato: "Vergognoso che questa riunione si sia tenuta in Tunisa, da dove ha avuto inizio il movimento della Primavera Araba! La Tunisia non sarà mai una base antisiriana; Damasco ha sempre sostenuto la Causa Araba, Palestinese, della Resistenza, lungo tutta la sua Storia indipendente".

Che poi la conferenza si sia rivelata un fallimento fin dalle sue prime battute lo riconosce anche un quotidiano 'sionistissimo' come il New York Times, che nell'articolo intitolato: "Dopo un anno: divisioni profonde frazionano l'opposizione siriana", firmato da Neill McFarquahr, ritrae un fronte anti-Assad che brancola nel buio, arcipelago di gruppuscoli, esiliati che non rappresentano altri che sé stessi, terroristi e provocatori di professione a cui manca la benché minima parvenza di organizzazione, solidarietà, coerenza per poter perseguire obiettivi comuni e a cui i denari e le armi fornite da CIA, Mossad, Sauditi e altri ambigui benefattori non sono bastate per fare altro che abbandonarsi ad atti di terrore estemporaneo e controproducente, come gli attacchi ai civili e gli attentati contro le infrastrutture siriane.
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