giovedì 17 maggio 2012

L'ONG Tadamun rivela i dettagli della capitolazione sionista alle richieste dei prigionieri politici palestinesi!

L'ONG Tadamun per il Rispetto dei Diritti Umani ha rivelato ulteriori dettagli dell'accordo firmato a inizio di questa settimana grazie alla fondamentale mediazione egiziana tra la leadership del movimento di protesta dei detenuti politici palestinesi e l'amministrazione carceraria del regime ebraico per la fine dello sciopero della fame di massa. Ahmed al-Betawi, ricercatore di 'Tadamun' ha citato le parole di Mohamed Sabha, leader del movimento dei prigionieri che ha assicurato come entro due giorni tutti i prigionieri in isolamento verranno riportati tra i loro compagni di detenzione.
Betawi ha indicato che, in coordinazione con la Croce Rossa, i carcerieri sionisti hanno cominciato a programmare visite familiari per i parenti di primo grado dei prigionieri originari di Gaza e per le famiglie dei detenuti cisgiordani che negli ultimi anni se le erano viste negare: le visite riprenderanno entro un mese; inoltre tutti i 308 prigionieri attualmente in 'detenzione amministrativa' senza accusa precisa non vedranno rinnovato l'odioso provvedimento, un insulto alla moderna concezione del Diritto penale.
I cinque prigionieri che più a lungo si sono negati ogni nutrimento, arrivando alla fine a rifiutare persino l'acqua, sono già stati portati in strutture ospedialiere civili e stanno venendo sottoposti alle delicate e dolorose terapie necessarie per riabituare i loro fisici spossati ad accettare ed elaborare nutrimento, dapprima per fleboclisi, poi in forma liquida e solamente in un futuro prossimo per mezzo di alimenti solidi. Fra essi i coraggiossissimi Bilal Dhiab e Thaer Halhaleh sono arrivati a rifiutare il cibo per quasi 80 giorni, quasi due settimane in più dello Sceicco Khader Adnan.
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